Chiamiamola pure “la via pugliese” al possibile Conte Ter, stante il mandato esplorativo che vedrà impegnato nelle prossime ore il presidente della Camera Fico. Nelle concitate giornate della crisi, lo zelo di Emiliano per la coalizione giallo-rossa (senza Italia Viva di Renzi?) è stato costante. E’ figlio di un feeling con il premier Conte che viene da lontano.
Addirittura dagli albori del primo esecutivo del professore di Volturara Appula, quello sostenuto da 5S e Lega: Emiliano fu tra i primi a felicitarsi e da lì è nata prima una intensa collaborazione istituzionale, certificata anche nelle inaugurazioni della Fiera del Levante. Come si sviluppa l’attività di questo sodalizio, quasi una “Ditta pugliese” con una innegabile energia trasversale? Ecco le più evidenti declinazioni. In pieno duello Conte-Renzi, Emiliano ha lanciato da Bari un messaggio rassicurante sui punti in comune tra dem e pentastellati con l’ingresso della grillina Rosa Barone nella giunta regionale, il primo caso in Italia di maggioranza nelle Regioni tra centrosinistra e 5S. E per raggiungere questo risultato, Emiliano è riuscito a far scrivere al capo politico Vito Crimi un lungo post nel quale, pur indulgendo al politichese, ha tessuto le lodi dei risultati che si possono realizzare con una sinergia programmatica. Sembrava che il senatore palermitano non parlasse solo della Puglia, ma indicasse un modello per tutta l’Italia…
Nella bagarre post dimissioni dei ministri renziani Teresa Bellanova e Elena Bonetti, Emiliano ha attivato ponti, incontri, dialoghi, corteggiamenti e princìpi di seduzioni. Già alle regionali aveva recuperato alla causa del centrosinistra i deputati ex grillini Paolo Lattanzio e Michele Nitti, ma nelle ultime giornate si è segnalato non solo nel percorso che ha portato l’ormai celebre Lello Ciampolillo al voto al fotofinish al Senato, con il favore del Var, ma anche nei ragionamenti con tanti malpancisti centristi. E’ il caso del “quasi responsabile” Gino Vitali, il forzista passato nelle fila di Conte per una sola notte (prima di essere riportato a casa dalle telefonate di Berlusconi e Salvini ma anche dall’opera di mediazione del senatore salentino del Carroccio Roberto Marti). Tra l’avvocato di Francavilla e l’ex pm di Brindisi il rapporto è antico e consolidato. Più complesso il corteggiamento della senatrice Carmela Minuto, forzista contesa, la cui telefonata quotidiana nella quale nega il passaggio con Conte è ormai un cult dei tg nazionali. Nei giorni scorsi Emiliano ha incontrato - “casualmente” dicono alcuni, con un pizzico di malizia - Davide Bellomo, capogruppo della Lega, ma anche compagno della Minuto. Sempre nelle ore convulse pre voto al Senato, alcune indiscrezioni riportano di un lungo colloquio della senatrice di Molfetta col ministro Boccia. Certo, la Minuto non ha votato la fiducia a Conte e con nettezza dall’entourage della parlamentare e del dirigente leghista sono ormai costanti (e un po’ seccate) le smentite di dialoghi in corso per possibili rinforzi alla causa del professore di Volturara. Ma la specificità di Emiliano di tessere rapporti, anche con interlocutori distanti (o impossibili), è nota e dagli esiti imprevedibili.
I radar lo scovano pure nelle manovre, al Sud, per costituire un movimento neocentrista che abbia come bussola il moderatismo contiano. Come dire? Se anche non ci dovesse essere il Conte Ter, la “Ditta pugliese” ha già preparato i piani sostitutivi.