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Attenti alla seconda ondata potrebbe travolgere le urne

 
roberto calpista

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roberto calpista

Attenti alla seconda ondata potrebbe travolgere le urne

Nel già astruso dibattito politico tricolore l’allarme di un «ritorno» del Covid è pressocché svanito, porta male e allontana consensi

Sabato 25 Luglio 2020, 15:25

Mentre l’Italia, e con essa la Puglia, si preparano a «festeggiare» l’ultimo week end di luglio 2020 nel «rigoroso» rispetto delle regole di distanziamento sociale; mentre spiagge e piscine si affollano di corpi sudati, abbronzati, molli o rugosamente sodi e il giovane popolo degli happy hour si cala «elegante» in cerca di alcol e goduria; mentre le discoteche fanno incazzare il Codacons per il mancato uso di mascherine e rispetto del metro-metro e mezzo gli uni dagli altri; mentre le utilitarie si stracaricano di amici, amanti, canotti e pinne; ecco mentre accade tutto ciò, dall’altra parte del mondo, in Francia, scoppia un singolare allarme: la seconda ondata di Covid, non solo è probabile, ma forse c’è già. Macron riunisce unità di crisi ed è tentato dal confinare quartieri, dipartimenti, cittadine. E poiché all’Eliseo sono notoriamente invidiosi, guardano pure con attenzione all’evolversi (in peggio) dei casi di Covid in Spagna e Belgio.

A proposito di Madrid, Sanchez si prepara a «lockdownare» intere regioni, nello stesso momento in cui i sempre prudenti italiani sbarcano a iosa sulle isole spagnole del divertimento. Gli italici reagiscono così ai sacrifici, fregandosene. Bisogna dire che l’esempio viene dall’alto. Perché nei palazzi romani del potere, nelle sedi delle Regioni e dei Comuni è tutto fiorire di iniziative rassicuranti. Magari legate alle imminenti elezioni, a voler pensar male. Così nel già astruso dibattito politico tricolore l’allarme seconda ondata è pressocché svanito, porta male e allontana consensi. Di questo passo allontanerà anche le urne.

Ogni tanto si alza una voce lamentosa, il ministro Speranza, oppure il suo vice Sileri, che è medico e unico a capire qualcosa di una materia, la pandemia, di cui nessuno ha ancora compreso bene. Ma sono marziani, come quelli che portano la mascherina quando entrano in un bar e tabacchi, anche se spesso è a coprire il mento o la fronte. Gli altri seguono pedissequamente le uniche regole valide: «Non è a noi». Ai posti di blocco i carabinieri hanno ripreso a chiedere patente e libretto ad autisti alla guida di macchina stracariche, in cui il virus, se ci fosse - e a volte c’è pure - brinderebbe a spritz. Con i soliti eletti dal popolo (i politici) pronti a far proprie queste scempiaggini e a cavalcarle a Roma, come a Milano e Bari.

Eppure il concetto di «seconda ondata» deriva in parte della esperienze precedenti con altre malattie, come quella della «influenza spagnola» circa un secolo fa. Prudenza, non sfiga, insegna a seguire gli esempi del passato, anche se negativi: nella primavera del 1918 la spagnola interessò l’emisfero nord, poi ridusse la presenza nell’estate e si ripresentò con maggior forza nell’autunno. Avvenne qualcosa di simile nel 2009 con l’influenza suina.

Meno male che ci viene in soccorso la scienza. Anche se a oggi i virologi conoscono bene solo i propri conti in banca levitati a dismisura, ma al dunque non sanno se il coronavirus sia un virus stagionale e non sanno fare previsioni sui prossimi mesi. Sanno però che la maggior parte della popolazione non ha alcun tipo di immunità contro l’attuale coronavirus. E anche se ci sono migliaia di ricercatori che ci stanno lavorando e sono già in corso le prime sperimentazioni cliniche, al momento non c’è un vaccino realmente valido. Non è inoltre chiaro se si possa diventare immuni, con quale livello di efficacia e per quanto tempo. Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e virologia dell’Università di Padova, ha spiegato che «i contagi importati da Paesi in cui l’epidemia è fuori controllo sono molto pericolosi. E se non vengono individuati subito, l’Italia rischia di perdere tutto il lavoro fatto con il lockdown». Ma è una mosca bianca.

Gli altri milioni di italiani, quelli in ciabattine per il week-end di luglio, hanno cancellato i 12.404 connazionali attualmente positivi. E anche della quotidiana, costante manciata di morti non importa più a nessuno.

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