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Sarà un’estate senza sole per studenti e professori

 
Mimmo Giotta

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Mimmo Giotta

Sarà un’estate senza sole per studenti e professori

La scuola italiana è in grande fermento. Le raccomandazioni per superare l’attuale momento si sprecano così come le promesse di una scuola migliore

Venerdì 05 Giugno 2020, 15:00

Gli esami – diceva il grande Eduardo De Filippo (1900-1984) – non finiscono mai. Ma non finiscono mai nemmeno le raccomandazioni, osservava il caustico Roberto Gervaso (1937-2020), venuto a mancare pochi giorni fa. La scuola italiana è in grande fermento. Le raccomandazioni per superare l’attuale momento si sprecano così come le promesse di una scuola migliore.

Tra la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati non corre buon sangue e non da oggi. C’è voluto l’intervento diretto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per convocare un incontro, si spera risolutivo, per affrontare e risolvere i problemi sul tappeto. Ma l’obiettivo è assai ambizioso, oltre che di difficile realizzazione.

L’esame di stato, che inizierà il 17 giugno, sarà il primo banco di prova. Nessuno, al momento, sa dire come si garantirà la sicurezza per studenti e docenti, soprattutto per quelli, tra gli insegnanti, cosiddetti “fragili” con più di 55 anni di età. Le circolari si susseguono e si sovrappongono e nel frattempo i presidenti di commissione sono precettati di fronte alle continue rinunce mentre i livelli di sicurezza, per gli esami in presenza, restano ancora tutti da definire. Le Regioni, anche nella scuola come nella sanità per le misure anti-virus, vanno sempre in ordine sparso. Il tutto è affidato alla buona volontà dei dirigenti e alle poche risorse disponibili. E così lo sciopero di tutti i sindacati, per la prima volta compatti, rimane l’unica alternativa a decisioni già prese. Anche se la misura ha fatto discutere dopo i mesi di lockdown per la pandemia.

PROTESTE - Oggi protestano i maturandi, in nome della sicurezza (che non c’è) agli esami prossimi venturi.. L’8 giugno, ultimo giorno di scuola, manifesteranno i professori. I sindacati, infatti, si dicono pronti a incrociare le braccia di fronte alla assoluta indisponibilità della Ministra ad accogliere le richieste di potenziamento degli organici del personale docente e ATA, del rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, della revisione , data dall’emergenza dei parametri per il dimensionamento delle istituti. I sindacati sono preoccupati per l’imminente esame e per la necessità di comunicare alle famiglie i livelli di servizio che si prevede di poter erogare, anche sotto il profilo della custodia e vigilanza sui minori.

Non basterà la distribuzione di 5,2 milioni di mascherine nei 3.595 istituti scolastici in cui dal 17 giugno ci saranno gli esami di maturità da parte della protezione civile. Non è sufficiente. Sarà sufficiente, infatti, una semplice autocertificazione per verificare lo stato di salute degli studenti, che potrebbero essere positivi al Covid. Per i professori un fattore a discapito non è solo l’età – quasi tutti i presidenti appartengono alla categoria degli over 50, alcuni già in pensione, ma anche e soprattutto la responsabilità civile e penale di cui devono farsi carico (il che non costituisce un elemento di serenità). Ai docenti ultra 55enni, impegnati negli esami di Stato verrà data la possibilità di partecipazione in videoconferenza.

Altra questione, la distanza di sicurezza. Posizionare 8 , 10 persone, tra professori, presidente, candidato, eventuale accompagnatore e un docente di sostegno per i ragazzi che ne hanno diritto, per una distanza minima di 2 metri richiederebbe aule ampie di una quarantina di metri quadri. Di aule magne nelle scuole ce ne sono poche. Il rischio di sostenere esami all’aperto se questo tipo di aule non ci fosse è assai concreto, clima permettendo.

ORDINE SPARSO - La confusione tra le regioni è grande sotto il cielo.. Test rapidi e tamponi COVID-19, ma non per tutti è l’iniziativa messa in campo dalla Regione Campania in vista delle esigenze per affrontare gli esami di Stato in sicurezza. Altre Regioni assicureranno i, le mascherine per tutti e le sanificazioni Le risorse del Decreto Rilancio serviranno a mettere in atto le misure di sicurezza per lo svolgimento del colloquio orale che avverrà a una distanza di almeno due metri. Purtroppo non sono ancora arrivati e così a sostenere l’esame decisivo quest’anno non saranno solo gli alunni ma la stessa scuola, chiamata a rinnovarsi a settembre con una nuova didattica e una migliore organizzazione. Il presidente regionale emiliano Bonaccini a nome delle regioni, il sindaco Decaro per i Comuni hanno chiesto al Presidente del Consiglio risorse per garantire la messa a norma delle scuole e delle aule per iniziare a settembre le lezioni in presenza. Il capo del governo ha detto di aspettare il Decreto Rilancio. Ma le risorse servono subito. Si potrebbe attingere a quelle non spese per i PON, programmi operativi nazionali, che ammonterebbero a un miliardo e mezzo. Garantirebbero lo sfoltimento delle classi pollaio e la nomina di supplenti a tempo determinato fino alla fine dell’emergenza coronavirus. Una vera e propria sfida per tutti. Ma tant’è, le sfide rendono la vita interessante. Superarle è ciò che dà loro significato. In ogni caso, prepariamoci a un’estate senza sole per studenti e professori.

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