Il centrodestra si avvicina alla designazione di Raffaele Fitto come candidato per le regionali 2020 difendendo l’unità della coalizione tra mille fibrillazioni. E la campagna elettorale potrebbe già entrare nel vivo tra domenica e lunedì con le manifestazioni della Lega e di Fratelli d’Italia alla Fiera del Levante. Le due adunate serviranno per tastare gli umori del popolo della destra e anche per far metabolizzare la scelta del candidato governatore a chi (come i leghisti) ha espresso forti ritrosie.
«Nessuna fuga in avanti»: Marcello Gemmato, deputato e membro dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia lancia un messaggio di distensione agli alleati, allarmati dalla possibile costruzione di una «lista del presidente Fitto» che potrebbe indebolire gli altri partiti. «Siamo per l’unità della coalizione e con la manifestazione di lunedì intendiamo dare una dimostrazione della voglia di cambiamento del popolo pugliese. Ci atteniamo alcune migliaia di persone», chiarisce Gemmato.
Sul piano più politico c’è la nota del coordinatore di Fdi, Erio Congedo, che chiarisce come il partito - a cui pur spetta l’indicazione del candidato governatore, resta “in attesa delle valutazioni decisive dei leader nazionali dei partiti del centrodestra». «La presenza di Giorgia Meloni, lunedì prossimo, a Bari - aggiunge il politico salentino - serve a suonare la carica a un progetto politico e a un centrodestra che tornerà alla guida della Puglia». Il passaggio successivo sarà la predisposizione di un lavoro collegiale per lanciare la campagna elettorale della coalizione: «Acquisita l'indicazione del candidato presidente che arriverà dal tavolo nazionale - conclude Congedo, rispondendo ai timori di Mauro D’Attis di Fi in merito ad una possibile lista di appoggio fittiana - la competenza tornerà al tavolo regionale dove i partiti del centrodestra, insieme e di comune accordo, unitamente al candidato presidente prescelto, decideranno le strategie elettorali (liste) e programmatiche (priorità) per dar vita a una coalizione forte e unitaria vincente». Poi toccherà a Raffaele Fitto ricucire i rapporti politici con i quadri dirigenti della Lega (Nuccio Altieri e Roberto Marti) che hanno lasciato polemicamente negli anni scorsi il mondo fittiano per scegliere un nuovo percorso autonomo.
Nessun veto su Fitto nella consapevolezza, però, che l’accordo di coalizione non è ancora ufficiale. È questa la linea della Lega Puglia mutuata dalle dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini ad Affari Italiani. Se il messaggio è chiaro - «valuteremo realtà per realtà» - lo è anche l’obiettivo dell’invettiva leghista: la «vecchia politica» meridionale. Che, tradotto in salsa pugliese, significa Michele Emiliano e tutti quei pezzi di centrodestra che lo hanno seguito nell’amministrazione regionale nell’ultimo quinquennio.
Salvini sarà domenica a Bari e Foggia per serrare i ranghi e «riscaldare» la piazza pugliese di cui, quel giorno, sarà interessante sondare gli umori e gli orientamenti. «È un appuntamento che la nostra base ha accolto non grande entusiasmo - spiega il deputato leghista Rossano Sasso -. L’interpretazione dell’evento non è difficile: è l’apertura della campagna elettorale e il titolo “Puglia libera” non è casuale». Salvini illustrerà la linea del Carroccio per l’amministrazione della Regione nella consapevolezza che, indipendentemente dal candidato, la Lega sarà il partito-guida del centrodestra: «Saremo la forza trainante di una coalizione unita e forte- commenta Sasso -. La coincidenza con la presenza della Meloni, che arriva nello stesso luogo il giorno dopo, fa risuonare due squilli di tromba fortissimi. Sarà un grande scossone popolare. Tutto questo movimento fa bene al centrodestra». Quanto a Fitto e alle voci che si rincorrono, Sasso predica prudenza: «Aspettiamo la decisione del tavolo nazionale - chiosa - che non può darsi per ufficializzata. L’accordo di ripartizione non è stato siglato».