Oggi, 16 ottobre Giornata mondiale dell’alimentazione, è doveroso considerare che nei 28 paesi dell’Unione europea – al netto della telenovela della Brexit – il 20% del cibo prodotto viene perso o sprecato. Eppure, secondo i deputati di Bruxelles, «il cibo è un bene prezioso» sottolineando «gli sprechi alimentari hanno costi sociali, economici ed ambientali elevati ed implicazioni etiche». Se tutto questo non è ancora chiaro si consideri che in Europa si sprecano 88 milioni di tonnellate ogni anno.
In tutto questo gli olandesi sono i peggiori con 541 chilogrammi di cibo buttato ogni anno, seguono i belgi (345), i ciprioti (327), i polacchi (247), gli inglesi (236) mentre noi italiani (145). I più attenti rumeni e sloveni (76 e 72 Kg).
Utile strumento di contrasto a questo incredibile spreco è l'entrata in vigore è «la metodologia condivisa Ue» sulla base della quale gli Stati membri dovranno monitorare lo spreco alimentare dal 2020 per fornire alla Commissione europea i primi nuovi dati sugli sprechi alimentari entro la metà del 2022.
La «metodologia condivisa a livello dell’Ue – è scritto in una nota della Commissione - contribuirà ad armonizzare la generazione di dati sui livelli di spreco alimentare da parte delle imprese e contribuirà all'obiettivo dello sviluppo sostenibile» che prevede di dimezzare lo spreco alimentare pro-capite entro il 2030.
Questo provvedimento servirà ai paesi membri per applicare la nuova legislazione Ue sui rifiuti, che impone di attuare programmi nazionali di contrasto allo spreco alimentare in ogni fase della catena di approvvigionamento, per raggiungere l'Obiettivo di sviluppo sostenibile Onu che prevede la riduzione del 50% degli sprechi alimentari al 2030.
E' interessante riflettere, così come riportato nella risoluzione d’iniziativa del Parlamento europeo «Efficienza sotto il profilo delle risorse: ridurre lo spreco alimentare, migliorare la sicurezza alimentare», che «il 53% dei rifiuti alimentari proviene dalle famiglie, l’educazione dei consumatori è un punto critico per cui è necessario un grande sforzo».
A lavorare per individuare, condividere e sviluppare soluzioni e buone pratiche replicabili per ridurre lo spreco alimentare i componenti della «Piattaforma Europea contro gli sprechi e i rifiuti alimentari» forum composto da 70 membri, di cui 33 rappresentanti di paesi membri dell’Ue e organizzazioni internazionali e 37 del settore privato.
La prevenzione degli sprechi alimentari è stata identificata come uno dei settori prioritari del piano d'azione per l'economia circolare adottato dalla Commissione e che proprio lo spreco alimentare è uno dei dieci principali indicatori del Quadro di Monitoraggio dell'Economia circolare.
Grazie alle misure specifiche è imposto agli Stati membri di attuare programmi nazionali di prevenzione dei rifiuti alimentari e, soprattutto, di ridurre lo spreco alimentare in ogni fase della catena di approvvigionamento, monitorare e riferire sui livelli di sprechi alimentari.
Intanto, già da qualche mese, è arrivata in Italia Too Good To Go, la app nata nel 2015 in Danimarca per combattere lo spreco alimentare. Già presente in 9 paesi europei con oltre 8 milioni di utenti, permette a bar, ristoranti, negozi, supermercati o hotel di vendere online - a prezzi ribassati - il cibo invenduto «troppo buono per essere buttato».