Esce oggi, venerdì 17 gennaio, «Assente», nuovo singolo della cantautrice di Manduria Martina Malagnino. Un brano, scritto insieme alla salentina Clelia Scalzo, che parla di rinascita dopo un amore tossico, di una donna consapevole che chiude una relazione in maniera definitiva, non senza soffrire. Una canzone di rinascita, con la produzione curata da Matteo Tateo e Riccardo Romano per l’etichetta Il Suono del Successo Music Production (Distribuzione Artist First). La Gazzetta ha raccolto le dichiarazioni della cantante, che ha una notevole esperienza di palco e televisiva, non ultima quella su Rai 1, all'interno del programma «Tali e Quali Show», spin-off di «Tale e Quale», in cui ha vestito i panni di Britney Spears.
Il brano è scritto insieme a Clelia Scalzo, altra grintosa artista pugliese: come è stato lavorare insieme e qual è il valore aggiunto di essere donne che si raccontano in musica?
«Lavorare con Clelia è stato liberatorio perché viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda, siamo molto in sintonia. Mi ha proposto questa canzone con un testo, io l'ho un po' modificato scrivendo anche la seconda strofa, ed è stato qualcosa di magico perché difficilmente quando ascolto per la prima volta un brano nuovo riesco ad immedesimarmi, e invece è stato proprio amore a prima vista, anzi a primo ascolto!»
Ci racconta in che senso questa canzone è una rinascita e quando è scattata la voglia di rivincita in musica?
«Sono scattate molto tempo prima, più o meno a gennaio 2023: in quel periodo stavo esplorando il mio lato più dolce, poi invece è arrivata la voglia di raccontare la parte un po' più strong, e anche - perché no - più sexy. Meno fragile, meno vulnerabile, una Martina che ha trovato perfettamente spazio in questo brano».
Oggi si parla molto più di amore tossico rispetto al passato: per un'artista quanto è importante trovare una chiave per raccontare situazioni di vita vissuta?
«Parlare di cose personali è liberatorio tanto per gli artisti quanto per chi ascolta. Nel 2021 mi sono ritrovata a scrivere una canzone in preda a una delusione personale; ora ho deciso di pubblicare questa. Ho preso coraggio perché sicuramente non è facile per i piccoli artisti parlare di sé, si è seguiti da poche persone che magari ci conoscono e a cui non vogliamo mostrare i nostri lati più vulnerabili. E invece è stato bellissimo vedere quanta gente si sia riconosciuta in quel testo. Per cui ho deciso di mettere le situazioni personali in musica per potermene liberare, per condividerle, per aiutarci l'uno con l'altro».
Quali sono le sue ispirazioni, cosa ascoltava da piccola?
«Sono cresciuta con la musica pop americana, Beyoncé, Rihanna, Lady Gaga. La prima su tutte, proprio a livello di performance, perché anche io nasco ballerina (ho danzato per dieci anni), poi ho deciso di seguire la voce dentro di me e approfondire il canto. Per quanto riguarda la musica italiana ho sempre ascoltato Elisa e Giorgia. Tra i miei tatuaggi, oltre a essercene uno dedicato a Beyoncé, c'è la parola "Luce" sul dorso della mano, una canzone che mi ha accompagnato in tanti momenti fondamentali, e lo farà per sempre».
Progetti futuri?
«Focalizzarmi sui prossimi brani che usciranno quest'anno, e godermi un po' la soddisfazione di vedere che tipo di risultati riesco a raccogliere. Continuerò a fare le mie serate live in giro e mi auguro di cantare fino a quando avrò la forza di respirare, perché è quello che voglio fare per sempre».