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Referendum costituzionale chi ha veramente vinto

 
Giambattista Angiuli, Bari

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Giambattista Angiuli, Bari

Venerdì 09 Dicembre 2016, 19:25

Alcune sintetiche considerazioni sull’esito del referendum costituzionale.
A mio avviso non ha perso Renzi, né hanno vinto Grillo, Berlusconi, Salvini, D’Alema ed altri fautori del «no» i quali, espressione di culture politiche ed interessi differenti, solo in tale contingenza ed in considerazione della posta in gioco sono stati accomunati da uno stesso sentire.
Renzi non ha perso perché, nonostante i quesiti referendari ingannevoli, truffaldini e strumentali astutamente inseriti nella scheda elettorale, ha ottenuto il voto del 40% dell’elettorato che, forse inconsapevole di rinunciare ad una serie di garanzie costituzionali e democratiche, o forse perché intimorito dai messaggi dei profeti di sventure, ha deciso di dare fiducia al giovane premier il quale, peraltro, anziché rottamare la Costituzione, avrebbe dovuto rottamare gli utilizzatori ed i mercenari della politica, vera causa dei disastri causati al Paese.
Hanno invece perso, finalmente anche in Italia, i poteri forti sovranazionali e nazionali, le grandi lobby finanziarie ed i grandi soloni delle maggiori testate giornalistiche e televisive, che ambiscono governare le Nazioni ed i popoli attraverso il ridimensionamento della sovranità popolare e la formazione di una oligarchia dirigistica, espressione solo di una democrazia formale.
In realtà ha vinto il popolo, ha vinto la democrazia sostanziale garantita dalla Costituzione, disegnata nel 1946/47 dagli illustri e saggi componenti di un’Assemblea votata a suffragio universale dal popolo sovrano, che ha consentito, nei quasi settanta anni di vigenza, progresso economico e sociale del Paese nel rispetto della necessaria ripartizione dei poteri, nonostante la crescente insufficienza etica e culturale di parte degli uomini chiamati a reggere le Istituzioni.
Di tanto tengano conto il capo dello Stato, i parlamentari e tutti i leader politici, sia quelli del «sì» che quelli del «no» che, all’indomani del voto referendario, dovranno assicurare al Paese una guida democratica nel rispetto dei riconfermati principi costituzionali ed al popolo la possibilità di esercitare quella sovranità che tante volte, in specie nei tempi più recenti, è stata disattesa e vulnerata.

Giambattista Angiuli, Bari

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