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Lotta continua ai parassiti del castagno

 
Franco Iusco, Bari

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Franco Iusco, Bari

Domenica 16 Ottobre 2016, 17:49

Anche l'amico castagno, come abbiamo appreso, oltre all'elegante palma, è vittima di un parassita. Quello è il famoso punteruolo rosso, questo è il cinipide. Ha fatto seccare finora centinaia di alberi, soprattutto in Campania, e quindi ha ridotto sensibilmente la raccolta. Viene dalla Cina e per limitarne i danni bisogna organizzare un'intensa e accorta difesa. È una conseguenza dell'ampliamento degli scambi commerciali, della globalizzazione.
Ci auguriamo che la lotta a quest'altro parassita abbia successo. Troppe sono le cose buone che si ricavano dalle castagne e troppi i ricordi dell'infanzia legati a questo frutto. Il castagnaccio, per esempio, la merenda popolare del pomeriggio per tanti ragazzi. Veniva generalmente venduto su bancarelle agli angoli delle strade. Ma anche le castagne secche che erano una simpatica alternativa alle caramelle. Per palati fini c'erano (ci sono ancora ma sono piuttosto démodé) i marrons glacèes. E se vengono a mancare queste sono guai per certi nostalgici della specialità.
Lotta, dunque, serrata, decisa a questo terribile cinese che vuole rovinare anche la tradizionale gita a Melfi dei baresi ai quali, fatti i conti mettendoci il disagio del viaggio, il gasolio o la benzina, il dolore alla fascia renale e la molto probabile multa per eccesso di velocità per via di qualche cartello poco visibile messo lì per fare cassa, la modica somma di 15-20 euro al chilo.

Franco Iusco, Bari

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