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Dall'emozione alla donazione continua

 
Alfredo Zippari, Bari

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Alfredo Zippari, Bari

Martedì 26 Luglio 2016, 17:15

Nelle tenebre e nello smarrimento per il disastro ferroviario sulla Corato-Andria, che tanti morti e feriti ha provocato, è apparsa una stella splendente di luce. È stata la stella splendida della pronta e sentita solidarietà di migliaia di giovani che hanno aderito alla richiesta di donazione di sangue a favore di feriti e di altre persone abbisognevoli.
La generosa quantità di donazione ha significato l'accensione di un faro di speranza ed ha portato tante persone a riflettere sul cosa significa contribuire a salvare la vita delle persone ed a provarne la conseguente gioia.
Qualche giorno prima dell'incidente la «Gazzetta del Mezzogiorno» ha pubblicato una intera pagina sulla persistente penuria di sangue nei nostri centri trasfusionali e la relativa impossibilità a far fronte alle varie emergenze. Sull'onda delle emozioni si è naturalmente più disposti a commuoversi e dare il proprio sangue: questo è ammirevole.
Dovremmo, però, fare un salto di qualità. Chi può, da oggi e alle scadenze stabilite, doni con continuità ed entusiasmo ben sapendo che sempre altri fratelli, come i feriti del treno, attendono una sacca di sangue.
Insomma: dall'emozione di una singola donazione all'amore continuo e cadenzato proprio del donatore maturo, così da farne un nuovo stile di vita.

Alfredo Zippari, Bari

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