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Non condivido gli elogi per il ct Conte

 
Antonio Bargelloni, Bari

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Antonio Bargelloni, Bari

Domenica 10 Luglio 2016, 17:00

Premetto che non condivido nella maniera più assoluta il parere dei commentatori sportivi su «Conte come un eroe».
La verità è che l’Italia di Conte ha smesso di giocare dopo 70 minuti del secondo tempo e si è limitata a controllare la partita per i restanti 30 minuti dei tempi supplementari, confidando sull’unica possibilità di vincere la partita ai calci di rigore. Sono stati 50 minuti, un’eternità, nei quali bisognava cercare di vincere la partita e non di controllarla.
Si sa, i calci di rigore sono «una lotteria» e offrono solo il 50% di possibilità di vincere la partita.
Ma per un allenatore perdere una partita ai rigori è come non averla persa, può essere stata solo sfortuna o colpa di un errore di qualche giocatore.
In conclusione, non si può escludere che Conte abbia scelto i rigori per costruirsi un alibi, in caso di un’eventuale sconfitta.
Come attenuante all’operato di Conte, possiamo considerare Pellè e Zaza i veri colpevoli della sconfitta dell’Italia. Aver tirato i due rigori senza inquadrare la porta, uno a lato e uno alle stelle è un grave errore per il livello dei due giocatori.

Antonio Bargelloni, Bari

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