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Bari, il caso della festa del clan in via Nicolai: frate benedice il rito

 
Redazione online (Foto Luca Turi)

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Redazione online (Foto Luca Turi)

La famiglia Sedicina ha proseguito il "rituale" della Candelora. Sequestrati 110 kg di botti

Domenica 02 Febbraio 2020, 19:08

04 Febbraio 2020, 09:57

BARI - Un frate ha preso parte alla contestata 'Festa della Candelora', organizzata ieri in via Nicolai, nel quartiere Libertà di Bari. Sull'evento nei giorni scorsi erano divampate le polemiche dopo la denuncia del sindaco Antonio Decaro presentata in Questura, per un rituale, come lo ha definito lo stesso primo cittadino, "che richiama le pratiche e la cultura mafiosa, che tutti i cittadini per bene della nostra città non possono accettare né tollerare“. 

LA CONDANNA DELLA CURIA - La festa per celebrare la Candelora organizzata da una famiglia vicina ad un clan barese, nel quartiere Libertà, c'è stata e vi ha partecipato anche un religioso. Lo spiega la Curia arcivescovile di Bari in una nota che parla di una «presunta manifestazione religiosa non autorizzata dall’autorità ecclesiastica e vietata dal sindaco" alla quale ha partecipato anche un religioso il quale «in modo improvvido, si è reso presente presso i promotori della manifestazione». «La Curia arcivescovile, d’intesa col Superiore Religioso, condanna l’episodio che turba gravemente la coscienza civile e religiosa di tutti», prosegue il comunicato.
La manifestazione, definita dal sindaco «un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa», era stata organizzata, come avviene da decenni, in via Nicolai dove erano previste luminarie, banda e fuochi pirotecnici. Dopo la denuncia del sindaco di Bari, Antonio Decaro, le luminarie sono state rimosse ieri e la zona presidiata dalle forze dell’ordine per tutto il giorno, fino a stasera. Nel pomeriggio i carabinieri, in un portone di via Nicolai, hanno trovato diverse batterie di fuochi pirotecnici pronte per essere attivate, dopo averne sequestrate altre ad un gruppo di ragazzini che stava per accenderle.

IL RAMMARICO DEI CAPPUCCINI - «La Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Puglia esprime il suo rammarico per la presenza di un suo religioso alla manifestazione» per celebrare la Candelora organizzata ieri da una famiglia vicina ad un clan barese, nel quartiere Libertà. Lo afferma in una nota frate Gianpaolo Lacerenza, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Puglia.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha provato a impedire la manifestazione che lui stesso ha definito «un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa». E dopo la sua denuncia le luminarie installate senza autorizzazione sono state rimosse.
«Rivolgiamo le nostre scuse nei confronti del sindaco - prosegue Lacerenza - e nello stigmatizzare qualsiasi atto contrario ai principi della legalità, siamo solidali nell’affermare i valori di giustizia e solidarietà sociale promossi in modo encomiabile dal primo cittadino, dalle istituzioni locali e dalla chiesa diocesana».

LA FESTA - Proseguono in via Nicolai i festeggiamenti della famiglia Sedicina per la «Candelora». L'evento non autorizzato dal Comune di Bari, definito dal sindaco Decaro di stampo mafioso, si sta svolgendo all'interno del portone della casa famiglia che da anni, per tradizione, celebra con tutto il quartiere questa ricorrenza religiosa. Alla festa ha partecipato un nutrito capannello di persone attirate dalla musica della banda. 

Dopo gli spari di alcuni petardi i carabinieri sono accorsi sul posto e al loro arrivo hanno provocato un fuggi fuggi generale di ragazzini. Nella strada i militari hanno individuato due soggetti legati alla famiglia Sedicina che si stavano intrattenendo in un atrio di un edificio. I due sono stati identificati e segnalati. I carabinieri hanno poi presidiato la zona per tutta la giornata individuando altre piccole esplosioni di fuochi d'artificio, fino a localizzare nelle vicinanze dell'abitazione dei Sedicina un deposito nel quale sono stati recuperati e sequestrati più di 110 kg di fuochi d'artificio detenuti illegalmente.  

IL PLAUSO DEL MINISTRO BOCCIA - «Una città non è di un clan ma dei suoi abitanti. Bravo Antonio Decaro! Ancora una volta il sindaco di Bari a difesa della legalità». Lo scrive su Twitter il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. 

IL SOSTEGNO A DECARO DELLA SINDACA RAGGI - «Antonio siamo al tuo fianco. Lotta per la legalità non conosce sosta. I Comuni e i Sindaci sono in prima linea. Le istituzioni unite vincono. @Antonio_Decaro @comuni_anci. #NonAbbassiamoLoSguardo». Lo scrive su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo la denuncia presentata il 31 gennaio dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, per interrompere la "festa che ogni 2 febbraio una famiglia vicina ad uno dei clan mafiosi della città mette in scena in onore del capostipite». 

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