Neurologo: “precisione” è il mio mestiere (aggiornato, ”Rinascimento Scientifico”). Precisione egli “va cercando”, ad iniziare dalla “soglia di malattia” e dai “cofattori preventivi”, nelle metodiche di prevenzione, nell’ausilio strumentale e farmacologico (elettroceutica, marker, genomica, farmaci ad alta efficacia, ecc.) per realizzare personalizzato, adeguato e tempestivo trattamento dei disturbi. Lo ha dibattuto ed esaminato, a Napoli, il 53° congresso della società italiana di neurologia che ha ribadito la necessità di superare i limiti delle tradizionali diagnosi basate su sintomi e segni, implementare i progressi tecnologici e scientifici e puntare sullo sviluppo clinico di farmaci “magici” da usare in popolazioni target eterogenee.
Siamo di fronte a un passaggio concettuale da trattamenti più o meno efficaci per “medie di popolazione” biologicamente eterogenee a terapie mirate guidate da biomarcatori su misura che definiscono l’approccio terapeutico più efficace per uno specifico individuo, in una determinata fase della malattia.
I NUMERI: in Italia, ci sono oltre 6 milioni di emicranici (2/3 donne;),1 milione con Malattia di Alzheimer, la più grave delle demenze; 400.000 con Malattia di Parkinson; 90.000 i malati di Sclerosi Multipla, malattia che induce disabilità progressiva; 500.000i pazienti con epilessia.
MEDICINA DI PRECISIONE E PERSONALIZZATA: si avvale, delle informazioni anamnestiche, esame clinico, diagnostica per immagini, informazioni genomiche e metabolomiche e – novità - dei dati di analisi dell’eloquio o di quelli provenienti da device indossabili.
OLTRE I FARMACI: anche trattamenti non farmacologici di elevata precisione come la neurostimolazione di precise aree cerebrali tramite microstimolazioni elettriche attentamente calibrate (DBS, tDCS, ecc) o di neurochirurgia con guida ad imaging per condizioni non risolvibili come l’epilessia farmacoresistente o di chirurgica a ultrasuoni focalizzati guidati da risonanza magnetica, ecc.
MARKER MALATTIA DI PARKINSON: l’individuazione precoce è fondamentale ai fini della prognosi ma ”la sua diagnosi è ancora basata su criteri clinici, mentre si è scoperta l’alfa sinucleina, come possibile marcatore biologico rilevabile nella saliva (prof. Berardelli). Addirittura una sinucleina predice di una decina d’anni la comparsa di turbe gastroenteriche.
Nuova area d’indagine è l’elettroceutica che utilizza moderne strumentazioni con sensori capaci di monitorare e/o trattare le condizioni in Real Life e in Real Time.
Il neurologo può ricavare informazioni e monitorare epilessia, dolore, malattia di Parkinson o disturbi del sonno ma anche l’attività cerebrale in tempo reale.
NUOVI FARMACI DI PRECISIONE: l’uso di farmaci detti anticorpi monoclonali o biologici biosimilari che vanno a bersaglio sul meccanismo alla base della malattia, prima fra tutte quella di Alzheimer .Avviata l’Alzheimer Precision Medicine Initiative (APMI) per migliorare assistenza, diagnostica e ricerca tramite programmi di neuroscienza traslazionale con algoritmi innovativi di intelligenza artificiale basati su genomica esplorativa, biologia e neurofisiologia dei sistemi el’uso di anticorpi monoclonali.
Per la Sclerosi multipla, notevole miglioramento guidato dall’evoluzione di algoritmi terapeutici volti a ottimizzare e personalizzare la terapia con farmaci monoclonali ad alta efficacia che utilizzati nelle prime fasi di malattia permettono al pazienti di rimanere clinicamente stabili con un ottimo profilo di sicurezza.
Nuove acquisizioni hanno modificato favorevolmente gli algoritmi terapeutici della malattia.
Alzheimer: A proposito dei monoclonali il concetto di di trattamento capace di modificare il corso della malattia, è stato impiegato spesso per rallentare la malattia (prof. Padovani, pres. della Società).
Per l’emicrania, i farmaci monoclonali ne hanno cambiato anche il trattamento con somministrazione sottocutanea mensile, bi- o tri-mensile a seconda del brand elimina gli attacchi dolorosi in chi ne aveva anche 2 o 3 al giorno (prof. G. Tedeschi, past president SIN). Anche il botulino dimostra efficacia nella prevenzione dell’emicrania cronica. fino ad arrivare, in una piccola ma non trascurabile percentuale di pazienti, alla completa scomparsa, in gran parte ddei casi, degli episodi emicranici”.