Matera - Nel segno della fede e del programma religioso, come è da due anni a causa dei limiti imposti dalla pandemia da covid 19, Matera ha avviato stamani, con una Santa Messa in piazza Duomo, i festeggiamenti in onore della Patrona, Maria Santissima della Bruna.
Il «giorno più lungo» dei materani, che prima della pandemia cominciava all’alba con la processione detta «dei "Pastori" lungo i rioni Sassi, ha mantenuto segni, simboli e testimonianza di quell'evento con la presenza del quadro bronzeo della Madonna, di una rappresentanza dei cavalieri della Bruna e di figuranti vestiti da pastori. L’arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina, monsignor Giuseppe Antonio Caiazzo, all’omelia ha ricordato i valori della festa e l’impegno di solidarietà verso i giovani, le donne, i migranti e quanti hanno sofferto e soffrono a causa degli effetti procurati dalla crisi e dalla pandemia. Il programma della festa, giunta alla 632/a edizione, continuerà all’insegna della sobrietà, senza la consueta processione serale con i cavalieri in costume e l’assalto al carro trionfale di cartapesta.
La statua della Madonna, accompagnata dall’arcivescovo, attraverserà i quartieri a bordo di un pick up prima di raggiungere il quartiere Piccianello da dove, secondo la tradizione, viene collocata sul carro trionfale per la processione serale. I momenti della festa sono stati ricordati, quest’anno, con l’affissione in città di 22 gigantografie di «Poster art» e l’allestimento di una mostra di cimeli e simboli del 2 luglio, che sarà inaugurata il 4 luglio.