Ai nastri di partenza per iniziare la sua corsa e scrivere una nuova pagina nella storia della formazione post universitaria pugliese, il primo master in «Gastronomie territoriali sostenibili e Food policies» - nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano - vanta già autorevoli partners, come l’Università del Salento e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in Piemonte. L’iniziativa, che rientra in un più ampio percorso di rigenerazione culturale ed economica avviato dall’amministrazione comunale del comune salentino, è stata finanziata con i fondi Pnrr «Avviso attrattività dei borghi storici - Linea B».
Lo scorso febbraio, proprio a Melpignano, era stato Carlo Petrini - fondatore del movimento Slow Food - a tenere a battesimo il neo percorso dedicato alle discipline gastronomiche, con una Lectio magistralis dal titolo «Gastronomie territoriali sostenibili e politiche territoriali del cibo». In quell’occasione, il gastronomo lanciò ufficialmente la partenza del master che, a distanza di pochi mesi, oggi rientra a tutti gli effetti nell’offerta formativa di Unisalento per l’anno accademico 2023/2024. Per parteciparvi c’è ancora tempo: l’avvio delle lezioni, infatti, è previsto per il prossimo novembre (e si concluderanno a ottobre 2024), periodo nel quale gli studenti totalizzeranno ben 296 ore di lezione e sessanta crediti formativi. I curricula dei candidati, che in queste settimane stanno arrivando in numero considerevole, saranno visionati e selezionati da una commissione che decreterà la composizione della classe dei primi 25 iscritti al master di Melpignano, fra laureati e laureate provenienti da qualsiasi facoltà. C’è di più: il cammino formativo - che rientra in un progetto integrato di attività promozionali avviate dal comune salentino - sarà totalmente gratuito per il primo anno.
Cosa si studierà? Le materie saranno varie, ha evidenziato il professor Angelo Salento, docente e direttore del master, e spazieranno dall’analisi del territorio e della cultura gastronomica alle politiche del cibo, ma soprattutto si svolgeranno nel bellissimo Palazzo Marchesale di Melpignano, dove ha sede il nuovo Melpignano Food Lab. L’obiettivo comune è quello di rivitalizzare i borghi, così come enunciato dallo stesso Petrini durante la sua visita a Melpignano: «In ogni parte del Paese, in questo senso, stiamo assistendo a una desertificazione. Anche nelle Langhe, la mia terra, stanno aumentando i paesi che non hanno più un negozio “alimentari”, un panettiere o delle osterie. La socialità del borgo sta venendo meno e non va bene: un turismo che entra in una dimensione dove non c’è qualità della vita degli abitanti, a lungo andare, diventa sterile. Il primo compito di una filiera turistica efficace è quello di mantenere alti i livelli di felicità delle comunità locali. Se perdiamo la socialità dei luoghi, la “monocoltura” del turismo può diventare estremamente negativa e poco lungimirante», aveva detto al pubblico salentino.
Ed effettivamente il master renderà concreta l’opportunità di creare nuove economie, anche fornendo competenze, contatti e modalità di approccio all’agricoltura biologica oggi inesistenti, con un occhio d’attenzione alla trasformazione dei prodotti della terra e alla loro distribuzione. Non è un caso, infatti, che la proposta sia sgorgata proprio dal cuore pulsante e tarantolato della Grecìa Salentina, «un territorio che proprio nelle sue risorse enogastronomiche ha uno dei suoi più importanti asset strategici, come peraltro ampiamente documentato dal Piano di sviluppo turistico della Grecìa Salentina realizzato dall’Università del Salento», ha raccontato il Rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice, che ha altresì messo in risalto come il master in «Gastronomie territoriali sostenibili» sia anche «l’occasione più opportuna per valorizzare le competenze acquisite dall’ateneo salentino nel campo delle Food Policies e delle Food narratives con la Scuola di Placetelling».