Quella di “Gustavo” è la storia di Carmela e Gigi, insieme da quarant’anni nella vita e nel lavoro, iniziata quando da fidanzati s’avventuravano nei loro viaggi del gusto in giro per l’Umbria, la Toscana e la Franciacorta. Il loro hobby preferito era perdersi nei vigneti e scoprire nuove locande. Lei interior designer, lui laureato in Giurisprudenza; le aspettative della famiglia su di loro erano abbondanti.
«Proprio in Franciacorta, un bel giorno, ci siamo accorti che però dovevamo prendere una direzione diversa». È nato così “Gustavo Ristoro”, con il sogno di trasformare quella casa acquistata a Galatone in un ristorante. «Inizialmente non un ristorante vero e proprio, più una casa degli amici; raccontano Carmela Lupestro e Luigi Giustizieri, rispettivamente anima/oste e chef di “Gustavo”. Gli inizi non sono stati facili, «i clienti si contavano sulle dita di una mano», perché il concetto culinario proposto da Carmela e Gigi non viene immediatamente capito. Un percorso con portate fisse (antipasti, primi, secondi e dolci) a discrezione dello chef, «quando all’epoca nessuno parlava di menù degustazione e bisognava dire al cliente che non poteva scegliere liberamente i piatti». La dimensione era familiare, «proprio come a casa»: lo chef preparava i piatti e Carmela, antesignana dei migliori narratori gastronomici, li raccontava ai commensali. In quegli anni la Puglia apriva le braccia all’estero: gli stranieri, inglesi soprattutto, volevano conoscere le destinazioni new entry nella guida “Lonely Planet”, fra queste il Salento. Insieme ai turisti, arrivano anche i pugliesi, «salentini in particolar modo, incuriositi dalla proposta di una cucina alternativa e originale nel servizio». “Gustavo” inizia a scrivere le pagine del suo successo nei primi anni Duemila, «senza mai cedere alla paura di non farcela, senza mai scoraggiarci», accreditandosi come un luogo del gusto di riferimento sul territorio e di grande richiamo per il target straniero e patinato. Grossi imprenditori, personaggi politici del panorama nazionale, vip del mondo dello spettacolo, del cinema, della televisione, della musica. «Senza fare alcun tipo di pubblicità, in modo del tutto naturale, tutto il jet set è abitualmente da noi». E come in un valzer a tavola ci finiscono Toni Servillo, Dermot O’Leary, Giorgia, Elodie, Luca Argentero, Orietta Berti, Michele Emiliano, Myrta Merlino, Etro, Benetton e tanti, tanti altri. Su Elodie c’è poi un aneddoto molto carino: «L’abbiamo conosciuta nel 2014 quando era una semplice ragazza che viveva nel Salento con il suo fidanzato. Recitò la parte della cliente del nostro ristorante, insieme all’attore Riccardo Festa, per alcune riprese Rai. Mi chiese perché avevamo chiamato il ristorante “Gustavo” e le dissi che avevamo scelto un nome tipico degli anni Quaranta, austero, che richiamava la parola gusto», raccontano i titolari che oggi con l’artista hanno una grande amicizia. Non mancano i programmi tv internazionali: «Abbiamo registrato con BBC UK una puntata del nuovo format prodotto dagli ideatori di Masterchef, condotto da Giorgio Locatelli; sarà trasmesso in tutto il mondo», rivela entusiasta Carmela. Un altro sogno nel cassetto è stato realizzato: l’acquisizione della bellissima “Masseria San Sebastiano”, a pochi chilometri dal ristorante, «uno spazio ideale per eventi e ricevimenti, vip anche questi, perché da noi si è sposato Jim Sturgess». E mentre ci si prepara a vivere i mesi più intensi, con «prenotazioni già per il mese di agosto», si pensa ad un altro obiettivo da raggiungere: «Produrre due liquori con le erbe spontanee del Salento, un amaro sbagliato e un mirto», anticipa oste Carmela. Un progetto in linea con la cucina del posto: «Materie prime di grande qualità lavorate con un approccio contemporaneo e senza esercizi di stile». Parola di chef Gigi.