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Ex Ilva, si cerca soluzione per il gas

 
Redazione Primo Piano

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Ex Ilva, si cerca soluzione per il gas

Oggi si insedia il comitato per l’approvvigionamento energetico voluto da Urso

Lunedì 21 Luglio 2025, 09:31

Una decina di giorni per cambiare il paradigma produttivo dell’ex Ilva. Per l’acciaieria di Taranto si apre una settimana cruciale, con la prima riunione - fissata per oggi - del comitato tecnico chiamato a trovare la quadra sul nodo dell’approvvigionamento di gas. Un lavoro che dovrà portare ad una soluzione in tempo per l'incontro conclusivo per l’accordo di programma fissato a fine mese. Mentre in parallelo prosegue la trattativa sulla cigs.

L’obiettivo del governo è arrivare alla «completa decarbonizzazione» con l’attivazione in tre fasi di tre forni elettrici, «il primo in 4 anni, il secondo nei successivi due e il terzo entro gli otto anni», come ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Ricordando che il piano illustrato alla Regione Puglia e agli enti locali ha come target la produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio entro marzo 2026, utilizzando i 3 altiforni a ciclo integrale, aggiornando nel frattempo le procedure di gara per gli investitori con il piano di piena decarbonizzazione.

Il nodo da sciogliere resta quello dell’approvvigionamento del gas. Per questo, dopo la fumata nera del 15 luglio, è stato istituito un comitato tecnico chiamato a individuare entro il 28 luglio una soluzione in grado di assicurare l’approvvigionamento di gas in modo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Valuterà anche la possibilità di realizzare fino a quattro impianti di Dri necessari a coprire il fabbisogno del preridotto per la produzione nazionale di acciaio. Il comitato, composto dagli enti che partecipano all’accordo interistituzionale e da Snam, si riunirà per la prima volta oggi e dovrà valutare se è percorribile la proposta della Regione Puglia di arrivare all’accordo sul polo Dri senza nave rigassificatrice.

La decisione «finale» è invece rinviata alla settimana successiva, al 31 luglio, quando è previsto al Mimit l’incontro conclusivo per la definizione dell’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto. In attesa dell’intesa, nei giorni scorsi è stata rilasciata la nuova Aia (autorizzazione integrata ambientale e sanitaria), con 470 prescrizioni perché l’ex Ilva possa continuare a produrre acciaio a Taranto. L'Aia, approvata con il parere contrario degli enti territoriali, è comunque temporanea e verrà rivista a partire da agosto in base all’accordo di programma.

A rendere ancora più calda la settimana che si apre, ci sono i tre giorni di assemblee dei lavoratori (il 22, 23 e 24 luglio) organizzati dai sindacati: l’iniziativa delle segreterie e le Rsu di Fim, Fiom e Uilm punta a costruire una piattaforma rivendicativa rispetto alle questioni ambientali, occupazionali, sanitarie e industriali nell’ottica dell’avvio del processo di abbandono del fossile. La piattaforma sarà successivamente presentata nel corso del Consiglio di fabbrica di venerdì 25 luglio al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a quello della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, e ai sindaci dei Comuni di Taranto e di Statte, Piero Bitetti e Fabio Spada.

Resta intanto aperta anche la questione occupazione. Giovedì 24 luglio al Ministero del lavoro è in programma un nuovo incontro sulla cigs. L’esame riguarda la richiesta di cassa integrazione avanzata da Acciaierie d’Italia in As per 4.050 dipendenti, di cui 3.500 nel sito di Taranto.

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