TARANTO - Oggi (dalle ore 7 alle 22) e domani (dalle 7 alle ore 15) urne aperte per 161.067 elettori ed elettrici. Ed è questo il primo dato a disposizione, l’unico peraltro a seggi ancora chiusi, su cui è già possibile riflettere. In tre anni, dalle Amministrative 2022, infatti, il numero degli aventi diritto al voto nel capoluogo ionico è diminuito di 2mila 711 unità, poco più di 900 elettori all’anno. E questa cifra si inserisce perfettamente (e tristemente) nel contesto di una città che, come amava dire Papa Francesco, è in pieno inverno demografico avendo perso 38mila abitanti negli ultimi 43 anni. Più nel dettaglio, come già sottolineato in apertura, il numero complessivo di quelli che potranno recarsi in uno dei 191 seggi è pari a 161.067 (rispetto ai 163mila 778 delle Amministrative 2022). In particolare, oggi e domani, gli elettori ammessi al voto sono 76mila 246 uomini e 84mila 821 donne. Ultimo dato che la Gazzetta ha potuto consultare, riguarda gli elettori e le elettrici che voteranno per la prima volta: i 18enni sono 706. La speranza è che, almeno tra loro, il crescente fenomeno dell’astensionismo non sia così rilevante.
Cifre a parte, la sfida per la conquista della fascia tricolore di Taranto è, naturalmente, tutta politica. Sono sei i candidati sindaco in campo, mentre le liste in lizza per il rinnovo del Consiglio comunale sono 28. Dunque, ci sono 868 aspiranti consiglieri per i 32 seggi disponibili.
Alla mezzanotte di venerdì si è conclusa la campagna elettorale che, però, era già stata aperta di fatto sin dal 21 febbraio ovvero subito dopo la caduta dell’ex sindaco Rinaldo Melucci. Riepilogando, sulla scheda elettorale oggi e domani ma con eventuale ballottaggio l’8 e 9 giugno, c’è una sola donna candidata. Si tratta di Annagrazia Angolano, giornalista, sostenuta dal M5s e dalla lista civica «Angolano sindaca». Con lei, in realtà, si sono schierati anche esponenti di Rifondazione comunista e del partito dei Pensionati. La candidatura di Angolano, almeno al primo turno, ha mandato in archivio nell’area progressista l’opzione del “campo largo”.
Infatti, il candidato sindaco del centrosinistra Piero Bitetti, ex presidente del Consiglio comunale di Taranto, almeno oggi e domani, non ha al suo fianco il simbolo dei pentastellati. Ma, nonostante questo, si presenta agli elettori con la coalizione più numerosa. Per lui, infatti, ci sono otto liste: Partito democratico; Avs – Socialismo XXI – Possibile; Per Bitetti; Demos; Unire Taranto; Con; Democrazia cristiana; Partito liberal democratico. Il centrosinistra prova quindi con Bitetti a confermarsi alla guida del Municipio. Nel 2022, Melucci si impose al primo turno con oltre il 60 per cento dei voti, ma a fine novembre del 2023 i partiti progressisti che, inizialmente lo sostenevano, passarono all’opposizione.
Sette liste, invece, sostengono la candidatura a sindaco di Francesco Tacente, avvocato ed ex presidente del Consorzio trasporti pubblici di Taranto (Ctp). In particolare, la coalizione definita «civica e moderata» è composta da: Taranto popolare; Prima Taranto; Patto popolare; Tacente sindaco - Fortemente liberi; Noi Taranto; Riformisti - Socialisti; Udc - Evviva Taranto. È uno schieramento sostanzialmente civico, ma conta sulla presenza dell’Udc e di esponenti della Lega che, in dissenso dal centrodestra, hanno scelto il 42enne avvocato tarantino. Nei giorni scorsi, infatti, è stato lo stesso leader del Carroccio, Matteo Salvini, a sancire con la sua presenza nel capoluogo ionico il sostegno a Tacente e alla lista «Prima Taranto».
A proposito dell’area conservatrice, il centrodestra ha candidato alla carica di primo cittadino l’avvocato Luca Lazzàro, sino a qualche settimana fa presidente di Confagricoltura Puglia. È sostenuto da una coalizione di cui fanno parte quattro liste: Forza Italia; Fratelli d’Italia; Partito liberale; Noi moderati - Lazzàro sindaco. Questa opzione è stata, fin dall’inizio, fortemente sponsorizzata dai vertici di FdI ed è divenuta poi ufficiale dopo il passo indietro del forzista Massimiliano Di Cuia, consigliere regionale e capolista di FI alle Amministrative.
Completamente civico, invece, è il raggruppamento che, con la denominazione «Adesso», ha candidato l’avvocato Mirko Di Bello. In campo, per lui, sei liste: Taranto e futuro; Movimento sportivo; Con Di Bello sindaco; Taranto - I Rioni; Tre terre - Talsano – Lama - San Vito; Impronta verde. È al suo debutto elettorale, ma la politica l’ha da sempre respirata in famiglia visto che la zia, Rossana, ha indossato la fascia tricolore dall’aprile 2000 al marzo 2006 (FI, centrodestra).
Da un nipote a un figlio d’arte. Tra i candidati alla corsa verso Palazzo di città torna ad esserci Mario Cito figlio di Giancarlo, sindaco di Taranto dal dicembre 1993 al 1996 e poi deputato dal ‘96 al 2001, deceduto, all’età di 79 anni, lo scorso 11 maggio. Ovviamente, Cito junior è supportato da At6 Lega d’azione meridionale.