Conclusi i lavori dei primi quattro cantieri dei Giochi del Mediterraneo “Taranto 2026”. È questa l’indiscrezione che filtra al termine di una riunione tenutasi nelle scorse ore e presieduta dal commissario straordinario per l’attuazione delle opere necessarie allo svolgimento della kermesse sportiva internazionale, in programma l’anno prossimo dal 21 agosto al 3 settembre.
In particolare, gli impianti previsti dal masterplan presentato dal commissario Massimo Ferrarese nei quali gli interventi sono già stati ultimati (mancano solo i collaudi) sono i seguenti: palazzetto dello sport di Martina Franca che, durante i Giochi del Mediterraneo, ospiterà le gare di arti marziali; il palazzetto dello sport di Avetrana; lo stadio “De Bellis” di Castellaneta e il campo di calcio “Italia” di Massafra. In questi ultimi tre centri della provincia (Avetrana, Castellaneta e Massafra) il programma dei Giochi, in realtà, non prevede che lì si svolgano delle gare, ma solo degli allenamenti.
È innegabile che, almeno a Taranto, tra questi primi quattro cantieri conclusi quello a cui si guarda con maggiore interesse è decisamente quello dello stadio massafrese (2,3 milioni di euro messi inizialmente a disposizione dalla struttura commissariale per l’esecuzione degli interventi di ammodernamento dell’impianto). E questo perché, a partire da settembre, sul rettangolo verde dello stadio di Massafra giocherà la squadra di calcio rossoblù che, ripartendo dall’abisso del campionato regionale di Eccellenza, prova a risalire gradualmente la china. Si giocherà a Massafra, dunque, così come ormai noto a tutti da diversi mesi ormai, a causa dell’indisponibilità dello stadio “Iacovone”. Che, infatti, è al centro di importanti interventi di riqualificazione, tali da trasformare radicalmente l’impianto del quartiere Salinella.
A proposito del tempio del calcio rossoblù, i lavori di demolizione degli anelli inferiori ormai sono praticamente conclusi e, a breve, inizieranno quelli preliminari alla sistemazione della copertura in acciaio dello stadio. In base al progetto, in estrema sintesi, l’impianto sportivo tarantino (a lavori terminati) sarà un campo di calcio “all’inglese” senza quindi più i fossati, ma con gli spettatori quasi a ridosso del terreno di gioco. Inoltre, non ci saranno più le torri faro ma il rettangolo verde verrà illuminato con delle lampade poste al di sotto della stessa copertura. Nei prossimi giorni, inoltre, sempre a proposito dello “Iacovone”, il commissario Ferrarese insieme all’impresa esecutrice dei lavori (la “Seli” di Monza) e ai tecnici della sua struttura valuterà i costi e il materiale da usare per installare, ai lati opposti della gradinata, due maxi schermi. Tutto questo, ma non solo. Facendo ricorso ad alcune risorse finanziarie destinate alla struttura commissariale ma non utilizzate sinora, il commissario vorrebbe realizzare anche due parcheggi a beneficio degli spettatori e dei tifosi che si recheranno nel “nuovo” stadio “Iacovone”. Di questi, uno dovrebbe essere localizzato nell’area in cui già attualmente i tifosi parcheggiano le loro auto per vedere la partita del Taranto e l’altro, invece, si otterrebbe demolendo quello che, quarant’anni fa, avrebbe dovuto essere l’edificio destinato ad ospitare gli studenti del liceo artistico “Lisippo” ma che poi si è trasformato in un rudere. Le auto verrebbero sistemate in quelle aree, ma anche negli spazi adiacenti che, a loro volta, verrebbero ricavati spianando quei terreni posti di fronte all’ingresso della tribuna che, a Taranto, sono da sempre ribattezzati come “le collinette”.
Tornando alla riunione delle scorse ore, riepilogando, 4 cantieri (su 40) sono già conclusi, mentre tutti gli altri sono in corso con una percentuale di realizzazione del progetto che va da un minimo del 15 ad un massimo del 40 per cento. In realtà, c’è solo un’opera che non ha visto ancora il semaforo verde. Si tratta del Centro nautico in cui si svolgeranno le gare di vela, canoa, canottaggio e kayak, ma in questo caso il bando di gara scadrà tra qualche giorno (il 5 settembre). E, quindi, già entro i 5-10 giorni successivi alla scadenza dei termini delle offerte, si conoscerà il nome dell’impresa aggiudicatrice dei lavori. Che, a quel punto, inizieranno a fine settembre-ottobre per poi concludersi in 10 mesi, a luglio 2026. Giusto un mese, o poco più, dall’inizio dei Giochi del Mediterraneo.