TARANTO - Poliziotti, finanzieri, carabinieri e vigili urbani. Un piccolo esercito quello che nei giorni scorsi si è presentato dinanzi al “Bonasorte”, noto ristorante nel centro di Taranto, per notificare un decreto di sequestro giudiziario emesso dal tribunale di Taranto.
Un provvedimento giunto dopo la richiesta formulata dall’avvocato Luigi Semeraro per conto dei titolari della licenza dell’esercizio commerciale che aveva dato il locale in gestione con un regolare contratto, ma che aveva accumulato significativi debiti al punto da chiedere e ottenere l’intervento della magistratura. In particolare nella bufera è finita la «Desco srl», società nata a gennaio 2024 con un capitale sociale di 60mila euro e quote societarie detenute al 100 per cento da Vito Fiusco Junior, 43enne nato a Mottola ma residente a Taranto. Stando a quanto appreso dalla Gazzetta, la Desco avrebbe versato solo le prime quote previste dal contratto e poi nelle casse dei titolari non sarebbe arrivato nulla. Di lì sono quindi partite le prima azioni giudiziarie che hanno portato al blitz dei giorni scorsi.
In realtà i titolari della licenza, non sarebbero gli unici a essere rimasti a bocca asciutta: almeno un altro fornitore avrebbe infatti mossa azioni contro Fiusco senza tuttavia riuscire a ottenere il pagamento dei debiti...