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Palazzo degli Uffici a Taranto: al vaglio il progetto finale

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Palazzo degli Uffici a Taranto: al vaglio il progetto finale

In conferenza dei servizi le nuove facciate e l’illuminazione

Martedì 28 Maggio 2024, 12:26

TARANTO - Palazzo degli Uffici, in corso la validazione del progetto definitivo. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, così come prescrive la legge, una società privata sta valutando la proposta elaborata dai tecnici del pool guidato dallo studio barese “Akkad” e di cui, tra gli altri, fa parte la società “Start” di Taranto. Ma non solo. Il Comune ionico avrebbe convocato anche la prima riunione della Conferenza dei servizi, necessarie per raccogliere le osservazioni e le eventuali prescrizioni di altri enti pubblici. E quest’altra novità (la validazione) dovrebbe consentire al Municipio di indire entro l’estate il bando di gara per la riqualificazione delle facciate, l’illuminazione artistica dello storico immobile, oltre che per il restyling di piazza Archita e piazza della Vittoria. E questo, in attesa che dal ministero della Cultura, arrivi un “assegno” di almeno 25 milioni di euro per completare successivamente (secondo lotto) le aree e gli spazi interni.

Del resto, se il bando per le facciate è già da tempo sulla rampa di lancio dell’Amministrazione capeggiata dal sindaco Rinaldo Melucci, gli interventi interni potrebbero essere finanziati (in gran parte) dal Governo. In questo senso, peraltro, un cauto ottimismo si respira sin dal giorno seguente la recente sottoscrizione del protocollo d’intesa per la Biennale del Mediterraneo con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il ministero, infatti, potrebbe dare (tanti) soldi per la riqualificazione di Palazzo degli Uffici magari chiedendo quale contropartita, per dir così, che nello storico edificio vengano sistemati altri reparti e offerti spazi al museo archeologico (MarTa), alla Soprintendenza e realizzando magari anche la prima pinacoteca comunale, così come già evidenziato nella nota stampa inviata dopo la riunione tra Sangiuliano e Melucci.

Per la cronaca, il primo lotto viene, a sua volta, diviso in due stralci. Il primo (A) comprende: restauro delle facciate esterne del Palazzo; illuminazione artistica esterna e sistemazioni delle piazze prospicienti l’immobile (piazze della Vittoria e Archita). Ed è proprio questo, quello ormai vicino al bando di gara. Lo stralcio B, invece, riguarda: il restauro della galleria; il recupero delle due corti interne; il restauro del percorso di collegamento del piano terra all’esterno e, infine, l’illuminazione artistica degli spazi interni.

In particolare, il lotto A ha un importo complessivo di 10,3 milioni di euro; il secondo di 15,4 milioni. Inoltre, la seconda parte del primo lotto poi si congiunge con il secondo lotto che, invece, riguarda la riqualificazione e la definizione degli spazi interni. In altre parole, solo in quest’ultimo contesto, si deciderà materialmente quali attività verranno svolte al primo piano piuttosto che al secondo dello storico edificio che domina il Borgo.

A proposito delle risorse finanziarie, invece, i 10,3 milioni di euro dello stralcio A del primo lotto provengono per 4,5 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) e fanno riferimento ad una delibera Cipe del 2018 mentre per i restanti 5,8 dal Comune che utilizzerà un mutuo acceso con Cassa depositi e prestiti, per un totale di 10,3. Infine, i 15,4 milioni relativi alla seconda parte del primo lotto e agli interventi del secondo derivano ancora dal Fondo di sviluppo e coesione. Tutto questo, però, non è sufficiente.

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