Si apre uno spiraglio per la vertenza Hiab nello stabilimento di Statte (Taranto). Durante l’ultimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), la società di scouting industriale Vertus ha segnalato manifestazioni di interesse da parte di tre nuove aziende del settore metalmeccanico, offrendo nuove prospettive per il rilancio produttivo e occupazionale del sito.
Le prime due aziende, attive nel comparto ecologico, intendono assorbire parte del personale: una si concentrerà sulla produzione di compattatori per rifiuti, l’altra su macchine per spurghi, entrambe con sedi operative nel territorio. La terza realtà ha manifestato interesse limitato a carpentieri e saldatori, da impiegare come trasfertisti.
Resta ancora aperta la questione dell’immobile di proprietà privata, mentre prosegue la ricerca di capannoni disponibili nelle aree di crisi complessa. La Regione Puglia, tramite la task force sulle vertenze lavorative, ha espresso “attenzione particolare” alle possibilità di reindustrializzazione e ha ipotizzato anche uno scenario, con un potenziale investitore interessato a tutto l’organico.
Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno definito l’incontro “globalmente propositivo”, sottolineando però la necessità che Hiab metta a disposizione ulteriori incentivi economici. Il fattore tempo resta cruciale: secondo i sindacati, il percorso di reindustrializzazione non può subire ritardi.
Secondo la task force regionale, le tre aziende interessate sono “realtà solide e in espansione”, e nelle prossime settimane presenteranno i propri piani industriali. Dal Mimit, il ministro Adolfo Urso ha sottolineato: “Ci avviciniamo alla definizione di una soluzione condivisa, con l’obiettivo di addivenire a una possibile soluzione della vertenza già nelle prossime settimane”.
Il prossimo tavolo di aggiornamento è fissato per il 27 novembre, data in cui si attendono ulteriori sviluppi decisivi per il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento di Statte, che attualmente conta centinaia di lavoratori coinvolti nella crisi del sito italiano di Hiab.
La vertenza Hiab rappresenta uno dei casi più significativi di riindustrializzazione in Puglia, con le istituzioni locali e il ministero fortemente impegnati per garantire continuità occupazionale e rilancio del tessuto produttivo del territorio.