TARANTO - I sindacati di categoria dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm, multiservizi, edili e trasporti hanno proclamato per il 28 settembre uno sciopero di 24 ore nello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto, con presidi davanti alle portinerie d’ingresso, in occasione dell’evento 'Steel Commitment 2023', incontro commerciale con i clienti organizzato dalla società pubblico-privata composta da ArcelorMittal e Invitalia. Iniziativa, viene sottolineato in una nota, che si terrà «all’interno del sito, pubblicizzata attraverso importanti testate nazionali, come se la crescita commerciale dipendesse da questi eventi e non da una gestione totalmente diversa dell’azienda».
Secondo le organizzazioni sindacali, Acciaierie d’Italia presenta una realtà «distorta» perchè il sito, «nonostante i copiosi finanziamenti pubblici», è ormai «privo dei requisiti minimi per garantire una vita dignitosa ai lavoratori sugli impianti produttivi» e «gli appalti continuano a vivere uno stato di perenne sofferenza dettato dal ritardo sui pagamenti e sul blocco degli ordini». Viene richiesto dalle sigle, inoltre, il rispetto dell’accordo sindacale del 6 settembre 2018 «con la relativa clausola di salvaguardia occupazionale» che prevede il reintegro dei lavoratori di Ilva in As «all’interno del perimetro industriale». I sindacati precisano «che la giornata di mobilitazione non vuole essere in alcun modo rivolta ai potenziali clienti dell’azienda. Al contrario vuole essere una giornata di difesa dello stabilimento nei confronti di chi lo sta portando alla repentina e pericolosa chiusura».
Sciopereranno dunque «tutti i lavoratori sociali, del sistema degli appalti e di Ilva in As per difendere il sito - concludono le sigle sindacali - affinché ci sia una transizione ecologica non negli annunci retorici che continuiamo ad ascoltare dagli scranni istituzionali, ma attraverso la condivisione di un vero piano industriale».
DE PALMA (FIOM CGIL): «TAVOLO A PALAZZO CHIGI O CI AUTOCONVOCHEREMO»
«Abbiamo scritto una lettera unitaria alla presidente del Consiglio Meloni: Acciaierie d’Italia non è più una questione che può essere affrontata solo su un tavolo ministeriale. Le daremo il tempo di organizzare l’incontro ma se non ci sarà, come detto, ci autoconvocheremo alla presidenza del Consiglio». Lo afferma il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, in occasione dell’assemblea del sindacato in piazza del Popolo a Roma, sostenendo che «lo stabilimento rischia di cadere a pezzi, di spegnersi definitivamente, e con quello di Taranto anche gli altri. Noi chiediamo che entro la fine di settembre ci siano tutte le condizioni per un incontro».