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Taranto, Hassad e gli altri ragazzi

 
Pamela Giufrè

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Pamela Giufrè

Taranto, Hassad e gli altri ragazzi

Le storie dei migranti arrivati senza i genitori

Martedì 25 Maggio 2021, 13:29

Taranto - Storie di migrazione e di inclusione. Così si fa alternanza scuola-lavoro al Liside di Taranto. L’obiettivo è duplice: completare il monte-ore annuale previsto dai Pcto, i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento; e sensibilizzare i ragazzi tarantini alle difficoltà incontrate dai coetanei che fuggono da guerre e povertà lasciando il loro paese d’origine.

Tra commozione e tenerezza per quelle storie tristi, ma per fortuna dal lieto fine, dei minori stranieri non accompagnati arrivati nella città dei due mari, i quali dopo tante peripezie ce l’hanno fatta, si è concluso il percorso di ex alternanza scuola-lavoro per le quarte e le quinte classi dell’istituto d’istruzione secondaria superiore diretto dal preside Salvatore Marzo. Nello specifico: 4 A, 4 B e 4 C, 5 A, 5 AA e 5 B dell’indirizzo socio-sanitario.
Un progetto avviato lo scorso ottobre dai referenti Pcto della scuola, coordinati dal responsabile della Funzione strumentale, il professor Luigi Adessi, con incontri ed attività entrati nel vivo a marzo e terminati in questa settimana.

Un’iniziativa possibile grazie alla fattiva collaborazione degli operatori del progetto Fami, rappresentati sul territorio ionico dall’assistente sociale Patrizia Salentino.

Le stesse attività si sono svolte durante l’anno anche all’istituto Amaldi di Bitetto e al don Milani -Pertini di Grottaglie.
Si è trattato di una sorta di campagna d’informazione e sensibilizzazione sulla tutela volontaria, con particolare attenzione al ruolo del tutore volontario e sul sistema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, nell’ambito del Progetto “Monitoraggio della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati in attuazione dell’articolo 11 della legge numero 47/2017” - Fondo Asilo, Migrazione e integrazione (FAMI) 2014-2020 - (Progetto FAMI).

La figura del tutore volontario è stata infatti introdotta dalla legge 47 del 2017 a garanzia dei diritti dei minori stranieri non accompagnati presenti sul nostro territorio.
«Nell’ambito di tale campagna informativa e di sensibilizzazione - precisa la dottoressa Salentino - si colloca la proposta di svolgere attività in-formative presso alcune scuole del territorio pugliese che siano interessate alla tematica del nostro progetto. Pensando a come migliorare il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati abbiamo infatti immaginato di coinvolgere i loro stessi coetanei. Ci è apparso un modo utile per far conoscere la tematica dell’accoglienza e dell’inclusione dei minorenni migranti soli e promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva tra i ragazzi delle scuole interessate. L’idea ci è venuta proprio al termine dell’inaugurazione dello sportello operativo presso il Tribunale dei minorenni di Taranto, inaugurato a gennaio 2020 alla Provincia di via Anfiteatro. Alla cerimonia parteciparono gli studenti del Liside e, notando la loro curiosità, pensammo di coinvolgerli. Era una sfida, e si è rivelata vincente a giudicare dalla risposta positiva ricavata dagli incontri. I ragazzi hanno fatto tante osservazioni, ci hanno posto domande, proposto suggerimenti, e si sono commossi molto».

«Era una sperimentazione - precisa Domenico Di Palma, referente regionale del progetto Fami - e abbiamo voluto coinvolgere solo alcune scuole di alcuni indirizzi. Pensavamo, e non ci siamo sbagliati, che l’approccio degli studenti verso i loro coetanei stranieri si sarebbe mostrato più maturo e accogliente di quello che hanno gli adulti, in particolar modo in questo periodo di pandemia sanitaria».

Attraverso i tutori volontari, i minori stranieri non accompagnati hanno raccontato i loro “percorsi” di vita, utili ai fini dei “percorsi” che ora gli studenti potranno inserire nel loro curriculum per proporsi nel mondo del lavoro, ma anche per affrontare con un approccio diverso la vita di tutti i giorni.
E’ accaduto grazie ai racconti come quello di Hassad che ha compiuto migliaia di chilometri, lasciando i genitori e quattro fratelli, sognando un futuro migliore, ma non aveva messo in conto di passare dalla detenzione, di patire la fame ed il freddo, prima di arrivare in Puglia ed essere finalmente accolto. Ora pratica sport a livello agonistico e lavora come chef. Ma non tutte le storie dei minori stranieri non accompagnati sono fortunate come quella di Hassad.

Il progetto di monitoraggio della tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati è promosso dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione Integrazione (FAMI) 2014-20.
I partner attuatori del progetto sono l’Istituto Don Calabria, il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza CNCA con la cooperativa il Sogno di Don Bosco e la cooperativa Itaca, l’associazione Avvocato di Strada onlus.
Il progetto punta ad assicurare omogenei diritti ai ragazzi ovunque si trovino in Italia per perseguire l’obiettivo di garantire pari diritti ai minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio nazionale, in conformità a quanto previsto dall’articolo 2 della convenzione Onu del 1989.

Lo sportello informativo e di consulenza legale e psico-sociale del Tribunale per i minorenni di Taranto, come quelli di Bari e Lecce, grazie ad un protocollo di intesa con l’autorità Garante Nazionale, offre consulenza a quanti operano nel campo della tutela dei minori stranieri non accompagnati: educatori, comunità, scuole e famiglie affidatarie.

Tra i relatori al Liside, le cui attività si sono svolte on line a causa dell’emergenza sanitaria, accanto a Patrizia Salentino, c’erano Silvia Tedone, Lucia Fazzina, Palma Marinelli, Ferdinando De Muro, Gabriele Mitrano ed Ezia Capurso.

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