TARANTO - ArcelorMittal ha impugnato al Tar del Lazio il decreto con il quale il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha disposto la proroga del termine ultimo per la copertura dei nastri trasportatori (prescrizione n.6) del Siderurgico di Taranto al 30 aprile 2021, ma con una limitazione rispetto alle richieste dell’azienda che indicava 14 mesi a decorrere da maggio scorso (e quindi con un termine fissato al 31 luglio 2021). Il ricorso riguarderebbe anche l’anticipazione della data di ultimazione degli interventi per nastri e torri in quota.
Il ricorso, a quanto si apprende, riguarda anche l’anticipazione al 31 gennaio del prossimo anno della data di ultimazione degli interventi per nastri e torri in quota, che secondo la multinazionale potrebbe creare problemi tali da comportare la fermata dell’altoforno 4. Sia Arpa Puglia che Comune di Taranto avevano trasmesso parere negativo alla proroga delle prescrizioni.
I termini delle prescrizioni del Dl Costa «risultano impossibili ad adempiere» e si tratta «di misure del tutto illegittime ed inattuabili che pongono la società in una persistente condizione di inadempimento». Lo affermano i legali di ArcelorMittal nel ricorso con cui hanno impugnato al Tar del Lazio il decreto del 30 settembre scorso del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Nell’impugnativa è detto che «la società richiede la sospensione cautelare dei provvedimenti impugnati - anche al fine dell’attivazione da parte del Mattm di un procedimento di riesame - in quanto la loro efficacia determina danno grave e irreparabile all’esercizio di una attività industriale qualificata dal legislatore di interesse strategico nazionale».
Il decreto del ministro Costa ha prorogato al 30 aprile 2021, ma con delle limitazioni, la conclusione dei lavori di copertura dei nastri trasportatori del Siderurgico di Taranto e anticipato al 31 gennaio 2021 il termine ultimo per nastri e torri in quota.