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Taranto, Turco: «Entro un mese assegnato appalto per ospedale San Cataldo»

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, Turco: «Entro un mese via libera all’ospedale»

Il nosocomio, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario, sarà ultimato a dicembre 2021

Sabato 13 Giugno 2020, 10:09

Taranto - «Entro un mese verrà assegnato definitivamente l’appalto per la realizzazione del nuovo ospedale San Cataldo». Lo ha annunciato, nel primo pomeriggio di ieri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Programmazione economica e agli Investimenti, Mario Turco. E questo sarà possibile, anche se il Consiglio di Stato ha chiesto alla Corte di Giustizia Ue di intervenire. I giudici di Lussemburgo, infatti, dovrebbero esprimersi sul conflitto tra norme comunitarie e italiane sulle certificazioni degli appalti. Salvo ulteriori imprevisti, dunque, l’appalto verrà definitivamente assegnato al raggruppamento Debar. «In trenta giorni, Asl, Invitalia, il Comune di Taranto (che chiarirà l’aspetto relativo al lavoro notturno) e magari dopo un ulteriore passaggio nella cabina di regia del Cis termineranno questo lavoro amministrativo. In questo modo - spiega Turco - tra settembre e ottobre dovrebbe essere aperto il cantiere. I lavori, però, dovranno concludersi entro dicembre 2021. Il nuovo ospedale San Cataldo sarà molto importante per questo territorio e soprattutto per la Facoltà di Medicina che, a settembre, darà il via alle lezioni a Taranto».

Non è un caso, del resto, che una parte significativa della conferenza stampa dell’esponente del Governo Conte (accanto a lui c’era il prefetto di Taranto Demetrio Martino) sia stata riservata proprio al futuro sviluppo del polo universitario che, per quel che riguarda Medicina, si alimenterà nell’ex sede della Banca d’Italia. «Non dobbiamo solo pensare ai 60 studenti che, dal prossimo anno, verranno a studiare a Taranto, ma piuttosto al fatto che questo è solo l’inizio per arrivare, nel triennio, all’autonomia universitaria. E poi comunque - osserva Mario Turco - quel numero iniziale aumenterà visto che poi avremo gli specializzandi, i docenti e il personale amministrativo. Per questa ragione, dovremo pensare anche nel prossimo futuro oltre all’ospedale San Cataldo ad una struttura ospedaliera universitaria che, peraltro, esiste già a Foggia». Turco, inoltre, ha chiarito che la Facoltà di Medicina made in Taranto «non vuole ostacolare le altre tre università pugliesi, ma si candida ad essere operativa per intercettare altri finanziamenti e per trattenere quelle migliaia di studenti che scelgono di studiare al di fuori dai cxonini regionali».

Il sottosegretario Turco ha fatto sapere che «Regione Puglia e i dirigenti del Siderurgico mi hanno fatto sapere che, dal loro punto di vista, sarebbe irrealizzabile utilizzare a fini industriali le acque reflue che potrebbero provenire dagli impianti di depurazione “Gennarini” e “Bellavista”. Non posso continuare a tenere ancora fermi per altri anni i 14 milioni di euro di finanziamenti disponibili e, quindi, per questa ragione - fa sapere Turco - appena quest’aspetto verrà ufficializzato valuteremo immediatamente un’altra strada. Che, ad esempio, potrebbe condurci ad usare quelle acque per motivi agricoli». A quel punto, però, resterebbe irrisolto un altro problema. Turco annuisce e conferma: «Sì - aggiunge - l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) concessa allo stabilimento gestito da Arcelor Mittal, tra le varie prescrizioni, inserisce proprio quella dell’utilizzo delle acque reflue dei due depuratori. E se non si dovesse procedere più in questo modo, se non si rispetta questa norma di legge perché tale è l’Aia, non potrei non porre il problema». Ma perché si è acceso il semaforo rosso? «Sembra che Mittal - riferisce Turco - voglia utilizzare solo acqua distillata. Non ,mi pare che quella del Sinni e tanto meno quella del Mar Piccolo lo siano, ma tant’è...».

Un’altra rimodulazione in vista riguarderebbe la realizzazione di una foresta urbana in aree di proprietà dell’Ilva, «in attesa che si sblocchi la Foresta urbana Sud (1,2 milioni di euro di finanziamento) la cui realizzazione è strettamente collegata alla demolizione delle case parcheggio del rione Tamburi».

E ancora, tra lunedì e martedì prossimi «verranno firmati i contratti e i disciplinari di gara per trasferire i 90 milioni di euro per la riqualificazione della Città Vecchia», riferisce il sottosegretario con delega alla programmazione economica. E, infine, l’annuncio: «A Taranto si insedierà una multinazionale, già operante in Italia, che potrà creare sino a 300 nuovi posti di lavoro».

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