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Taranto, Centro per l'impiego, dipendente vittima di intemperanze di utenti poco «pazienti»

 
Redazione online

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Il sindacato CSA Regioni Autonomie Locali denuncia la scarsa sicurezza ddel personale nei Centri per l'impiego e la necessità di un servizio di vigilanza

Mercoledì 26 Febbraio 2020, 17:09

TARANTO - Aggredita verbalmente , ha subito le intemperanze di alcuni utenti poco «pazienti» del Centro per l’Impiego di Taranto. È accaduto questa mattina e la sventurata di turno, costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso, è stata una dipendente della Regione Puglia, assegnata in servizio all’Arpal  che svolge la propria attività presso il Centro per l’Impiego di Taranto, disciplinando l'afflusso degli utenti all'nterno dei locali. Secondo quanto denunciato dal CSA Regioni Autonomie Locali, il sindacato di appartenenza della dipendente regionale, la donna aveva il preciso compito di consentire l'accesso nell'ufficio «nel numero massimo di 10 utenti per volta».

Tale procedura, probabilmente, ha sortito l'effetto di produrre intemperanze da parte dell'utenza. Una in particolare, con atteggiamento intimidatorio nei confronti della dipendente regionale, ha colpito con calci e pugni la porta vetrata di accesso che, pur essendo chiusa a chiave, nell'aprirsi violentemente ha colpito con lo spigolo la donna all'avambraccio sinistro, procurandole un ematoma nonché dei danni ai saliscendi della porta che ne fissano la chiusura. Sul posto, allertati, sono intervenuti i poliziotti di una volante.  «Nonostante le innumerevoli richieste rivolte al commissario dell’Arpal, Massimo Cassano di dotare i Centri per l’impiego della Regione Puglia di un servizio di vigilanza,  nulla è stato fatto», denucia Carlo Cirasola, coordinatore Puglia di CSA Regioni Autonomie Locali. 

LA RICHIESTA - «Consci del fatto, che i tempi e le procedure per l’istituzione di questo servizio di vigilanza potrebbero essere comunque piuttosto lunghi - chiede il sindacato - sollecitiamo per l’ennesima volta il commissario ad istituire questo servizio almeno per i Centri più bersagliati ed esposti a situazioni pericolose per i nostri colleghi prima che sia troppo tardi». 

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