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Taranto, manca il ginecologo e scatta la rivolta delle pazienti

 
Maria Rosaria Gigante

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Maria Rosaria Gigante

Taranto, manca il ginecologo e scatta la rivolta delle pazienti

Caos consultori nel Distretto di Mottola e Massafra

Venerdì 01 Marzo 2019, 09:59

TARANTO - Una donna denuncia l’assenza di un ginecologo, a cui avrebbe chiesto la prescrizione della pillola anticoncezionale, presso i consultori del distretto sociosanitario 2 (Massafra e Mottola), ma la denuncia risulta quasi il combinato disposto di due emergenze: da una parte, la prevalenza di medici obiettori e la contestuale violazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza in 2 ospedali su 3 come accade nell’80 per cento delle strutture pugliesi; dall’altra – come replica l’Asl – la graduale e sempre più preoccupante carenza di medici, soprattutto specialisti. La paziente – come documenta un file audio – arriva al consultorio del distretto 2 perché, sostiene, inviata dal Cup a rivolgersi al ginecologo del consultorio per farsi prescrivere la pillola anticoncezionale. L’ostetrica di turno le fa notare che, in realtà, quella è una prescrizione che può fare il medico di medicina generale ed invita la donna a rivolgersi al suo medico anche perché manca, al momento, la figura del ginecologo presso la struttura. Almeno fino a giugno. Immediata anche la replica dell’Asl da cui si apprende che, in previsione del pensionamento del dirigente medico sino a giugno in servizio presso il consultorio del distretto sociosanitario n. 2 Mottola/Massafra, la Asl aveva bandito le ore di specialistica ambulatoriale dedicate. Gli avvisi – fanno però notare dall’Asl - sono andati sempre deserti, sino all'ultimo, accettato da in medico della provincia di Bari, che tuttavia potrà prendere servizio non prima di giugno. Nelle more di questa “sistemazione”, presso il distretto è stata in ogni caso garantita l'assistenza ginecologica attraverso l'attività del dottor Torraco, dirigente medico in servizio presso l'ospedale di Castellaneta, che due volte al mese dalla mattina al pomeriggio, ha eseguito tutte le visite richieste anche dal consultorio. Inoltre, in alcuni casi urgenti – spiegano dall’Asl -, le utenti sono state indirizzate ai consultori di Castellaneta o di Martina Franca. In particolare, l’utente in questione «è stata sempre accompagnata nel percorso dalla figura dell’ostetrica attraverso telefonate di preavviso alle colleghe».

Mancano medici. La preoccupazione investe ormai molte branche specialistiche. A Taranto è ormai questione acclarata per gli anestesisti, cardiologi, neurochirurghi, ortopedici, pediatri, medicina dell’emergenza. Non pochi i bandi che vanno sistematicamente deserti. Le denunce da parte degli specialisti in servizio, dell’Ordine dei Medici, dei sindacati non sono mancate, preoccupati ancor di più per le prospettive future a breve termine. Entro il 2025 in Italia, con i soli pensionamenti attesi in base alla legge Fornero (da aggiungere quindi l’effetto di “quota 100”), secondo un recente studio dell’Anaoo-Assomed, il sindacato della dirigenza medica e sanitaria, mancheranno 4180 medici d’emergenza-urgenza, 3323 pediatri, 1828 medici di medicina interna, 1395 anestesisti, 1274 chirurghi, 932 psichiatri, 709 medici dell’apparato cardiovascolare, 644 ginecologi, 604 specialisti in radiodiagnostica, 489 ortopedici. Non sono, però, solo il mancato turn-over e l’imbuto formativo le cause dell’imminente dramma con cui, soprattutto in realtà periferiche e per tanti versi poco attrattive, stiamo facendo e dovremo ancor di più fare i conti. 

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