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Ex Ilva, Emiliano: «Mittal pensa ai soldi, non ai bimbi di Taranto»

 
Redazione online

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La Regione Puglia ha impugnato il contratto di affitto

Sabato 24 Novembre 2018, 13:31

13:42

La Regione Puglia ha presentato ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento dell’addendum al contratto di affitto con obbligo di acquisto di rami di azienda sottoscritto nel settembre scorso tra le società del Gruppo Ilva in AS e la cordata Am InvestCo Italy con ArcelorMittal capofila e, di conseguenza, dell’aggiudicazione della procedura di trasferimento dei complessi aziendali Ilva in favore della Am InvestCo e degli atti consequenziali, anche in ragione della presentazione dell’Addendum. Lo ha annunciato Rocco de Franchi, consigliere giuridico per la Puglia in materia ambientale ed ex vice sindaco di Taranto, intervenendo a Taranto a un dibattito sull'immunità penale e amministrativa concessa agli acquirenti dello stabilimento siderurgico. Alla conferenza sono intervenuti anche Angelo Bonelli, leader storico dei Verdi e il prof. Nicola Grasso, professore di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento.


Attraverso il ricorso contro il presidente del Consiglio, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente, Ispra, Am InvestCo Italy, Ilva in Amministrazione straordinaria e Taranto Energia, la Regione Puglia chiede inoltre l'annullamento del provvedimento con il quale il Ministro dello Sviluppo Economico, pur «sussistendo - viene sostenuto - plurimi profili di illegittimità», ha ritenuto di concludere negativamente il procedimento avviato per l’annullamento di ufficio dell’aggiudicazione della procedura di trasferimento dei complessi aziendali Ilva in favore della Am InvestCo Srle degli atti consequenziali; nonchè dell’autorizzazione alla sottoscrizione dell’Addendum e «di tutti gli atti precedenti, presupposti, connessi e/o consequenziali, con riserva di proporre motivi aggiunti, anche avverso atti e provvedimenti eventualmente adottati o adottandi in conseguenza di tutti gli atti e provvedimenti gravati».

QUESTIONE VA RIPROPOSTA ALLA CORTE COSTITUZIONALE - «Al di là della incostituzionalità di questa deroga c'è che si tratta nella sostanza di aiuti di Stato perchè se l’acciaieria di Taranto può funzionare commettendo reati con la garanzia dell’impunità degli autori dei reati è evidente che questo crea un differenziale di concorrenza con le altre acciaierie europee che invece devono rispettare le leggi. Questa differenza è molto grande». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti a margine di un dibattito sull'immunità penale e amministrativa concessa agli acquirenti dello stabilimento siderurgico, organizzato dai Verdi e da DeMa (Democrazia e Autonomia), con la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati di Taranto.


«Ci sono ancora - ha aggiunto il governatore - dodici decreti che, dal mio punto di vista, consentono in maniera incredibile l'attività della fabbrica senza che chi la gestisce sia sottoposto al diritto comune, al diritto uguale a tutti i cittadini italiani ed europei. Bisogna trovare il modo di riproporre la questione di Costituzionalità alla Corte Costituzionale nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Taranto. Non ci sono altri mezzi perchè da noi il ricorso diretto alla Consulta non è possibile se non per i conflitti di attribuzione che sono un’altra cosa. Invece la dichiarazione di incostituzionalità di una legge non può che essere incidentale, cioè deve essere promossa da un giudice».

CONTRATTO TRASFORMATO IN DPCM - «Hanno trasformato il contratto in un decreto del Presidenza del consiglio dei ministri, questa è la ragione della originaria impugnativa da parte della Regione ed è la stessa ragione per la quale abbiamo impugnato anche l'addendum». A sottolinearlo è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in un dibattito sull'immunità penale concessa agli acquirenti dello stabilimento siderurgico ex Ilva, che si svolto oggi a Taranto. Il riferimento è al ricorso al Tar del Lazio presentato dalla Regione Puglia per l’annullamento dell’addendum al contratto di affitto con obbligo di acquisto di rami di azienda sottoscritto nel settembre scorso tra le società del Gruppo Ilva in AS e la cordata Am InvestCo Italy.


«L'Avvocatura della Regione Puglia - ha spiegato Emiliano - ha promosso ricorso contro il cosiddetto addendum per una semplicissima ragione, perchè questo addendum non corrisponde al Dpcm che contiene il piano ambientale. E’ una normativa privata, una integrazione del Dpcm che in realtà non si è poi verificata, nel senso chela presidenza del Consiglio dei ministri avrebbe dovuto inserire questi nuovi elementi nel Dpcm e quindi rifarlo». Poichè «hanno il terrore - ha attaccato il governatore - di rifarlo, perchè dentro il Dpcm è contenuta anche l'aggiudicazione, sono state introdotte una serie di norme che, secondo noi, violano ulteriormente i diritti delle persone perchè aggravano il carico ambientale senza ragione».
Secondo Emiliano, «dietro un apparente miglioramento delle condizioni ambientali, sono state prese decisioni che in realtà favoriscono l’acquirente al di là di ciò che era già stato consolidato nel Dpcm, che sostanzialmente tiene il luogo del contratto».

«Di piano ambientale non si parla più. Taranto adesso deve ricominciare a produrre acciaio e a tacere. Questo passa nella testa del presidente del Consiglio, di Di Maio, di Calenda, di Renzi. Perchè adesso Di Maio, Calenda, Renzi sono tutti nella stessa posizione, non so se è chiaro». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, partecipando a Taranto a un dibattito sull'immunità penale concessa agli acquirenti dell’ex Ilva. «Noi - ha proseguito - ci siamo scontrati all’ultimo sangue inutilmente. Io ho fatto di tutto, assieme al sindacato che mi ha molto sostenuto in questo e io ho sostenuto il sindacato, per dare il tempo al nuovo governo di incidere sulla questione ambientale coniugandola con quella del lavoro, perchè no. E invece ci siamo accorti che quando uno arriva a Roma e si siede sulle poltrone le lobbies se lo mangiano in cinque minuti, come si sono mangiati il M5S, la Lega, il Pd»

MITTAL NON PENSA AI BAMBINI - «Mittal fa il lavoro suo: deve guadagnare soldi, non è che può fare il moralista, l’etico, non può pensare ai bimbi» dice il governatore pugliese Michele Emiliano. «Non penso che Mittal abbia mai dedicato nemmeno un pensiero ai bambini di Taranto. E’ gente che vuole guadagnare denaro, l’unico scopo della vita di questo imprenditore è  guadagnare. Il capitalismo è così: se lo Stato non interviene per mitigarlo è micidiale,passa su qualunque cadavere».

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