UGENTO - I mari del Salento continuano a mantenere le condizioni fisiche e climatiche ideali per contribuire nel mondo, ed in particolare nel bacino del Mediterraneo, alla salvaguardia della tartaruga comune Caretta Caretta, da anni inserita nell’elenco delle specie animali a rischio estinzione.
Fra Adriatico e Jonio soprattutto, il 2024 ormai alle battute finali si è chiuso con numeri da record: 81 nidi individuati e monitorati, anche con i droni, dai volontari del «SeaTurtle Watcher», rispetto ai 42 dello scorso anno, dai quali hanno preso la via del mare 3.879 nuovi esemplari, giusto il doppio rispetto al 2023 (nel 2022 erano stati 1.800 circa). Con ben 48 nidi, le lunghe spiagge di Ugento (Torre San Giovanni, Lido Marini, Fontanelle, Torre Mozza), larghe sino a sessanta metri, conquistano il primo posto in classifica, non solo in ambito regionale, bensì nazionale, surclassando tutti gli altri siti, se è vero come è vero che, con 22 nidi, il secondo si è registrato ad Ascea in provincia di Salerno.
Il quadro targato Salento si completa con i 19 nidi delle marine di Salve (Pescoluse, Posto Vecchio, Ruggiano, Torre Pali e parte di Lido Marini), i 4 di Gallipoli, i 3 per parte a Porto Cesareo e Taviano, e 1 a testa a Lecce-Torre Rinalda, Squinzano-Casalabate, Morciano di Leuca e Castrignano del Capo.
I risultati dell’annata-record che, in attesa delle prime nidificazioni, per il momento con soli recuperi ed avvistamenti, ha riguardato anche la tartaruga verde (Cheolonia Mydai), sono stati resi noti durante la Giornata di formazione sul rinvenimento e la gestione delle nidificazioni, tenutasi nel salone delle conferenze del Museo di storia naturale di Calimera, diretto dall’entomologo Antonio Durante. Oltre al direttore sanitario, Gianluca Nocco, all’incontro hanno preso parte il responsabile del Centro recupero tartarughe marine, Piero Carlino, e l’équipe del SeaTurtle: Nicolò Molle, Simone Potenza, Andrea Fiorito, Chiara Sarcinella, Francesco Giannuzzi, Francesca Oroscopi, Giorgio Panico, Chiara Sant’Antonio, Anna Carluccio, Matteo Lucrezio e Valentina Morciano.
A parte il ruolo insostituibile degli esperti, l’annata da record si deve alla collaborazione di Capitaneria di porto e associazioni, in testa Plastic Free, Amanti della Natura e LegaAmbiente, ma anche dei titolari e dei lavoratori dei lidi balneari, nonché di semplici cittadini e turisti, stranieri compresi, che ad ogni avvistamento, ad ogni potenziale traccia del passaggio di una femmina di tartaruga intenta a cercare, becco fra la sabbia, il luogo adatto per deporre le uova, anche in piena notte, allertano il numero d’emergenza 320-6586551.
Nati di appena cinque, sei centimetri per meno di 130 grammi di peso, dopo il periodo di schiusa compreso fra i 40, in casi eccezionali, e i 60 giorni in media, i piccoli esemplari di Caretta Caretta, una dei quali è nato fra i bagnanti il giorno di Ferragosto a mezzogiorno, vagano ora nei mari, fra le cui onde si nutrono di crostacei, bivalvi, pesci e meduse. Dei quasi 4mila nati, fra 20-25 anni (in media vivono sino a 80 anni), ormai adulti di un metro al carapace e del peso di ottanta ed anche più chili, solo una manciata farà ritorno sulle stesse spiagge sabbiose di Jonio e Adriatico salentini, per deporre le uova che consentiranno la riproduzione della specie.