Sabato 20 Settembre 2025 | 13:24

La torsione gastrica: consigli per evitarla

 
Marco Smaldone

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Marco Smaldone

La torsione gastrica: consigli per evitarla

Fra le cause predisponenti vanno evidenziati la voracità di alcuni soggetti, che contemporaneamente insieme al cibo ingurgitano anche molta aria

Sabato 20 Settembre 2025, 10:59

La sintomatologia che un cane presenta quando affetto da torsione gastrica include un improvviso ed abnorme gonfiore dell’addome con violenti e frequenti tentativi di vomito “improduttivi”, ovvero senza alcuna emissione di materiale gastrico ma solo un’intensa presenza di saliva schiumosa e biancastra. Il cane in preda ad atroci dolori addominali e ad un forte stato ansioso presenta un respiro fortemente ansimante e a bocca aperta. Un altro sintomo clinico molto importante ed inconfondibile di questa imprevedibile malattia è dato dal fatto che quando il cane cerca di bere l’acqua, quest’ultima anziché diminuire aumenta nella ciotola. Questo succede a seguito dell’eccessiva salivazione che a causa della totale strozzatura dell’esofago, poiché completamente avvolto e quindi impervio, diventa impossibile il transito dell’acqua nello stomaco e viceversa. Stessa identica situazione si verifica al di là dello del contenuto gastrico nell’intestino che è il motivo per cui lo stomaco poi si gonfia a dismisura.

Fra le cause predisponenti alla torsione gastrica vanno evidenziati la voracità di alcuni soggetti, che contemporaneamente insieme al cibo ingurgitano anche molta aria, sviluppando una grande quantità di gas nello stomaco, che unitamente alla errata somministrazione “del pasto unico” e ad alimenti grossolani e poco digeribili, possono indurre nel tempo delle affezioni gastriche che in alcuni casi possono provocare la torsione dello stomaco. Un’altra ipotesi, da sempre paventata, come possibile causa di torsione gastrica consiste nel far correre o saltare in modo sfrenato e sconnessamente il cane subito dopo un’abbondante pasto o una lunga bevuta. Infatti anche bere troppa acqua dopo il pasto costituisce un pericolo di torsione, in quanto l’eccessiva quantità di cibo e di liquidi ne rallentano la motilità gastrica e al momento di vomitare anziché espellere il contenuto dello stomaco fortemente sofferente, facilmente si rivolta ruotandosi intorno al proprio asse maggiore, di solito in senso orario. Può ruotare di 90°, di 270° e di 360° con conseguente gravità proporzionata al grado di torsione. Si tratta di una patologia che deve allarmare tutti i padroni dei cani di grande taglia poiché rappresenta una potenziale e drammatica causa di morte per molti cani molossoidi.

Come già detto parliamo di una patologia acuta ed imprevedibile della massima gravità che costituisce un’emergenza di grado estremo. L’assurdo di questa malattia consiste nel fatto che il cane ha appena mangiato il suo pasto e sembra stare benissimo, ma tre o quattro ore dopo può essere già morto. Questo è quello che purtroppo può succedere quando l’incidente si verifica di notte, e di solito capita a quei cani che non vivono in casa con i padroni. A questo tremendo incidente sono molto predisposti i cani di taglia gigante, come: Alano, San Bernardo, Mastino napoletano, Terranova ed altri. Va però precisato che anche se in percentuale minore rispetto ai molossoidi, vengono colpiti anche cani di media taglia, come : Pastore tedesco, Boxer, dobermann, setter irlandesi ed altri. Mentre è assai raro che si possa verificare in cani di piccola taglia eccezion fatta per il cane di razza Bassethound, poiché se non fosse per le zampe corte si potrebbe considerare un cane di media taglia, in quanto supera agevolmente i 20 chilogrammi di peso corporeo. La fascia di età in cui questa patologia è più facile a verificarsi va dai 7 anni in su. Per il momento mi fermo qui, ma sabato venturo ritornerò su questo argomento per parlare dei gravi effetti sistemici che questa malattia di solito provoca e delle possibili terapie che vanno praticate. Narrerò anche di un Congresso Internazionale dedicato esclusivamente a questo argomento, svoltosi a Ferrara tre decenni fa circa ed organizzato dall’AIVPA (Associazione Italiana Veterinari per Piccoli Animali) quando era Presidente il Dott. Cesare Pareschi, “number one” e colonna fondante in Italia della Medicina nei piccoli animali. I relatori di quel congresso furono tre Professori americani che condivisero la loro casistica della quale mi occuperò la prossima settimana.

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