Nella sala conferenze dell’Auditorium Università e-Campus con sede in Bari, a piazza Giulio Cesare numero 13 si è svolta la terza edizione del premio «ArmoniosaMente eccellenze di Puglia» indetta dalle Associazioni Gabriel e ArmoniosaMente dove sono stati conferiti riconoscimenti a sette «eccellenze di Puglia». Faccio subito una premessa questa volta non sono stato coinvolto fra gli illustri premiati, cosa a cui negli ultimi tempi mi ci ero quasi abituato, «collezionando» diversi premi ricevuti per il mio libro: «Il giuramento di Aristotele», Esperienze di un medico veterinario. Sono invece stato designato dal Comitato Scientifico come persona qualificata per premiare Eros insieme al suo conduttore, Vito Carlucci. Un eccellente esemplare di Labrador che ha meritato questo ambitissimo premio, per aver salvato ben quattordici persone da morte certa per annegamento. Premio idealmente estensibile anche ai diversi altri cani che come Eros tutti i giorni si prodigano per questo stesso risultato. Questa è stata la terza edizione voluta fortemente dalle due Associazioni ognuna con le proprie peculiarità: «Gabriel ODV» per l’umanizzazione delle cure oncologiche, mentre l’associazione ArmoniosaMente per il benessere della persona nel corpo e nell’anima per una visione olistica. Le due rispettive Presidenti, la giornalista Antonella D’Aloisio e la dottoressa Paola De Marco insieme al sottoscritto e ad altre Autorità nei vari settori, hanno premiato «le sette personalità pugliesi» accuratamente selezionate da un comitato scientifico. La serata, condotta in maniera attenta da Barbara Mangini è stata allietata dal coro Gabriel «Lucia Greco» con la partecipazione dei solisti Trotta ed Alemanno, diretti dal M°. Stallone.
Hanno ricevuto il premio le seguenti eccellenze di Puglia: Gabriele Maria Grittani, fisico nucleare e scienziato che ha messo a punto un nuovo sistema di radioterapia che permette maggiore efficacia nella lotta contro il cancro. Mina Micunco, scrittrice e ambasciatrice della cucina pugliese. Antonio Stornaiolo, attore barese. Angela Pezzolla, professoressa universitaria e chirurgo eccezionale capace di una scienza medica a profonda umanità. Vincenzo Galantucci, un imprenditore che incarna governance etica e leadership orientata al giusto equilibrio tra profitto e solidarietà. Teresa Diomede modello della protagonismo agricolo femminile che ha promosso i valori della terra pugliese nel panorama internazionale e Adriano Buzzanca, una eccellenza che guarda ai beni culturali come fruibili a tutti. E non poteva mancare anche quest’anno un riconoscimento ai nostri amici a quattro zampe, quelli che hanno lavorato nel sociale, insostituibili compagni di vita.
Per tutti loro un unico premio. È stato dedicato come già detto ad Eros, Labrador dell’Unità Cinofila SICS, Scuola italiana Cani da salvataggio accompagnato dal suo conduttore per il coraggio straordinario nell’affrontare numerosi salvataggi di chi si è trovato nei pericoli del mare.
Per la gioia di molti cinofili adesso approfitto per spiegare le principali caratteristiche che questi meravigliosi soggetti possiedono. In primis dedicano molto tempo della loro vita a questa nobile attività, che li rende veri protagonisti dei salvataggi in acqua. I soggetti che vengono utilizzati per svolgere questo delicatissimo lavoro sono di varie razze come: i Terranova, Golden retrevier, Labrador, il Cane d’acqua portoghese ed altre. E senza dimenticare che ci sono anche molti meticci che sono particolarmente bravi e ben dotati nello svolgere questo difficile ed impegnativo lavoro. Vediamo adesso alcune delle loro caratteristiche. In primis la straordinaria bontà, sono dolcissimi ed affettuosi con tutti con un’assoluta passione per l’acqua. Di solito sono di una taglia adeguata tra i 20 ed i 30 chilogrammi, ma con l’eccezione del cane Terranova leader in questa attività, poiché un cane delle origini polari che proprio per le sue grandi dimensioni riesce a svolgere il suo lavoro anche a lungo in acque gelide. Tutti sono in possesso di una grande forza fisica che consente loro di sostenere e di aiutare le persone in difficoltà anche in condizioni spesso difficili, come nel mare in tempesta. Diventare «cani bagnino» non è da tutti, perché ci vogliono altre predisposizioni innate di tipo emozionale: devono possedere grandi capacità di nuotatore, unitamente all’eccezionale senso di possesso che consente di fare il riporto, per poter recuperare e poi trascinare a riva la persona che stanno soccorrendo.