BARI - L’aria del Medio Oriente soffia sul Bari. Il club biancorosso resta una ghiotta opportunità per chi abbia un progetto ad ampio respiro sul calcio. La situazione societaria imporrà cambiamenti in tempi non troppo lunghi: se le norme in tema di multiproprietà non cambieranno, la famiglia De Laurentiis dovrà cedere una squadra tra il Napoli ed i Galletti entro il 30 giugno 2028. E date le ripetute dichiarazioni dei vertici di Filmauro sull’intoccabilità del sodalizio partenopeo, è automatico che siano i biancorossi a dover cambiare struttura nel prossimo quadriennio. Scontato che un club italiano rappresentativo di una delle principali città metropolitane del Meridione possa essere considerato unanimemente un business dall’enorme potenziale. Tale considerazione deve essere stata chiara ad alcuni uomini d’affari giunti nelle ultime ore dal Kuwait nel capoluogo pugliese per una serie di valutazioni che vedrebbero proprio il Bari come polo di interesse. Sembra assodato, infatti, che uno sceicco proveniente dal Kuwait abbia visitato ieri Palazzo di Città chiedendo informazioni piuttosto dettagliate sulla squadra di calcio al neo sindaco Vito Leccese.
Data la delicatezza della questione, il colloquio si è svolto nella più assoluta riservatezza, ma sarebbe trapelata la comune volontà di organizzare una conference call con il presidente Luigi De Laurentiis che sta rientrando da una prima visita alla squadra nel ritiro di Roccaraso. L’amministratore unico dei Galletti tornerà di certo in Abruzzo nei prossimi giorni, ma potrebbe rendersi disponibile a stretto giro per un approfondimento della vicenda. Una cosa è certa: se davvero ci fosse un interesse di tale portata, andrebbe assolutamente approfondito.
COLLOQUI CON POSSIBILI SOCI DI MINORANZA – Luigi De Laurentiis, ad ogni modo, non è insensibile ad un problema che potrebbe diventare sempre più spinoso. Non a caso, nella conferenza stampa di presentazione del direttore sportivo Giuseppe Magalini e del tecnico Moreno Longo, aveva esplicitamente dichiarato che “se non dovessero cambiare le norme in materia, il passaggio obbligato sarebbe cercare un socio che possa affiancare la società per poi rilevarla”. Una strategia che si tradurrebbe nell’ingresso piuttosto rapido di un possibile socio di minoranza che, acquisendo quote del Bari, ne aumenterebbe nell’immediato la capacità di investimento per poi puntare (stabilendo preventivamente un prezzo finale di acquisto) alla totalità del pacchetto azionario in caso di promozione. Più volte De Laurentiis ha avuto interlocuzioni con possibili investitori di caratura internazionale, in particolare con rappresentanti di fondi di investimento americani. Fin dalla primavera del 2023, quando la squadra era lanciatissima verso la serie A, si sono riscontrati concreti interessi pur non andando oltre fasi piuttosto embrionali di dialogo.
Ma il presidente biancorosso si è sempre detto ottimista su una soluzione ottimale per il club garantendone una successione all’altezza delle ambizioni della città. Scontato che molto dipenda anche dai risultati: ricreare entusiasmo nella piazza, riportare al San Nicola (peraltro completamente restaurato ed in lizza per essere tra le sedi italiane dell’Europeo del 2032) il pubblico che macinò record su record di affluenza nel 2022-23 sarebbe il più allettante dei biglietti da visita. Ora, però, potrebbe aprirsi un fronte con Paesi che proprio nello sviluppo del calcio vedono una concreta apertura verso l’Occidente. Può darsi che resti solo una suggestione estiva, ma vederci chiaro è doveroso.