«La manovra di bilancio? Sono preoccupato. Non ho alcun interesse in entrare in polemica con il governo, ma il testo della manovra finanziaria sembra un ritorno all'autonomia differenziata. In alcuni passaggi c'è scritto che i livelli delle prestazioni devono essere assicurati con le risorse disponibili. Praticamente viene messo nero su bianco che siamo condannati alla spesa storica e non ci sono risorse in più. Ognuno riceve le risorse che aveva già prima, senza nemmeno parlare di perequazione. Vuol dire che non riusciremo a coprire il divario tra Nord e Sud». Lo ha dichiarato il candidato alla presidenza della Regione Puglia per la coalizione progressista, Antonio Decaro, a margine della consegna del documento di proposte per la prossima legislatura da parte di Confartigianato Puglia (un vero e proprio “programma” per le aziende artigiane e le piccole imprese pugliesi).
Anche il sindaco Leccese si dice «preoccupato»
«Sono molto preoccupato per gli articoli relativi ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) contenuti nello schema del disegno di legge di Bilancio. Le misure previste nel testo diffuso in queste ore rischiano di compromettere la tenuta dei territori, soprattutto nei settori che più di altri incidono sulla qualità dei servizi pubblici, già oggi erogati tra notevoli difficoltà». Lo afferma in una nota il sindaco di Bari, Vito Leccese, commentando alcuni contenuti della manovra finanziaria.
«Non è chiaro - prosegue - come il governo intenda rispettare le indicazioni che la Consulta ha dettato con la sentenza di incostituzionalità della legge Calderoli sull'autonomia differenziata». Leccese ricorda che la Corte costituzionale aveva stabilito che «i Lep devono essere determinati in termini di prestazioni e conseguentemente finanziati. E non il contrario», ritenendo «insoddisfacente il criterio della spesa storica» e «presupponendo la piena attuazione del federalismo fiscale e, quindi, anche del fondo perequativo».
«Il governo - prosegue - opera invece solo una ricognizione delle prestazioni già previste a legislazione vigente, tranne alcune piccole novità di facciata. Si tratta insomma di un maquillage, che nella sostanza lascia invariate le insufficienze dei servizi e le diseguaglianze territoriali. Un pò gattopardescamente si fa intendere di voler rivedere tutto per non cambiare nulla rispetto alla proposta Calderoli». Il sindaco auspica infine «che su questo tema ci sia una presa di posizione chiara e condivisa per contrastare decisioni che rischiano di penalizzare gravemente i nostri territori»