Giovedì 23 Ottobre 2025 | 16:51

Bari, è allarme rosso: la difesa è da reinventare

Bari, è allarme rosso: la difesa è da reinventare

 
fabrizio nitti

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Bari, è allarme rosso: la difesa è da reinventare

Non hanno alternative Fabio Caserta ed il suo Bari. Domenica è imprescindibile battere il Mantova, una delle poche formazioni che seguono i biancorossi in classifica.

Giovedì 23 Ottobre 2025, 13:13

Alla sfida più delicata con una difesa da inventare. Non hanno alternative Fabio Caserta ed il suo Bari. Domenica è imprescindibile battere il Mantova, una delle poche formazioni che seguono (pur solo una lunghezza sotto) i biancorossi in classifica. Un successo potrebbe persino non bastare ad uscire dalla zona playout, ma almeno consentirebbe di prendere un minimo di fiato, nell’auspicio che tecnico e squadra trovino equilibri e identità finora clamorosamente mancati. L’allenatore calabrese studia soluzioni nel ritiro di Castel di Sangro perché non potrà nemmeno ripartire dai minimi segnali intravisti nel primo tempo di Reggio Emilia: all’infortunio di capitan Vicari, infatti, si aggiunge la squalifica per un turno di Dimitrios Nikolaou. Defezioni che colpiscono la difesa, ovvero il reparto più instabile dei Galletti.

NUMERI HORROR Non si tratta né di moduli, né di assetto: Caserta è partito con la retroguardia a quattro, poi è passato a tre, senza riuscire ad invertire una tendenza pericolosissima. Il Bari ha incassato 15 reti in otto giornate: conta il penultimo pacchetto arretrato della cadetteria (soltanto il Pescara peggio a quota 16 gol subiti), ma soprattutto è stato puntualmente colpito. Il portiere Cerofolini (sempre presente con 720’ disputati) non conta nemmeno un «clean sheet», condividendo il poco edificante primato soltanto con i guardiani dei pali di Sudtirol, Cesena ed Empoli. Non solo: i pugliesi in due occasioni (contro Modena e Reggiana) hanno subito tre gol all’interno dei 90’ e in ben tre circostanze (a Venezia, Palermo e Chiavari) due nello stesso match. A completare il quadro, il titolo di maglia nera per centri incassati lontano dalle mura amiche: addirittura 12 in una graduatoria esterna che vede la truppa di Caserta penultima con un solo punto racimolato (peggio solo il Pescara a quota zero che, però, conta due incontri in meno fuori casa). Al di là di moduli e alchimie tattiche, spiccano proprio gli errori dei singoli: Vicari, prima di arrendersi all’infortunio, non era certo tornato sui suoi migliori livelli, Nikolaou è andato incontro ad una serie di prestazioni disastrose, Meroni non ha risposto presente alle chance da titolare, così come Kassama è apparso acerbo e insicuro pur nel poco tempo avuto a disposizione. Non è un mistero, inoltre, che Dickmann e Dorval non abbiano nella marcatura il punto di forza, così come Burgio è sembrato del tutto spaesato in una categoria per lui nuova. Per mestiere, agonismo e intelligenza, Pucino è rimasto una spanna sugli altri, ma, a 34 anni suonati, il passo non è certo quello di un tempo.

SVINCOLATI, IPOTESI REMOTA Nelle risposte un tantino piccate e alquanto confusionarie rilasciate dal direttore sportivo Giuseppe Magalini nel post-gara di Reggio Emilia è spiccata anche la frase «prendiamo tre difensori e risolviamo così», in replica agli affanni della retroguardia. Un’iperbole evitabile dato il frangente delicatissimo, nonché fuori luogo a mercato chiuso. Già, perché in realtà il dirigente mantovano ed il suo vice Valerio Di Cesare non hanno mai davvero valutato di attingere tra gli svincolati. Da un lato, il panorama offre ben poco: il polacco Pavel Dawidowicz sarebbe la soluzione perfetta sia per età (ha appena 30 anni), sia per trascorsi (si è distinto in serie A), nonché per integrità fisica, ma qualche timido sondaggio è stato ben presto rispedito al mittente. Il calciatore, che in estate ha visto svanire in extremis un ricco ingaggio in Arabia, attende una chiamata dalla A o da un massimo torneo estero. Per il resto, il 31enne Mattia Caldara (lo scorso anno a Modena) non ha mai superato gli intoppi fisici che ne hanno condizionato l’ascesa, così come non convincono alcune «meteore» transitate pure dall’Italia: il 32enne Koffi Djidji (passato da Torino e Crotone) è fermo da oltre un anno, discorso analogo per l’ex Bologna Soumaro (33 anni). Insomma, non resta che sperare in un recupero rapido, ma soprattutto efficace di Vicari, in attesa di gennaio. .

DUE ASSETTI IN BALLO E allora, Caserta è costretto a tornare al punto di partenza. Difesa a quattro o a tre, ecco il dilemma. Nella seconda ipotesi, per provare a dare continuità alla strada intrapresa con la Reggiana (e presumibilmente varata nei quindici giorni senza campionato), le scelte sarebbero pressoché obbligate: Burgio e Kassama si giocherebbero la maglia per completare il terzetto con Pucino e Meroni. In vantaggio sarebbe l’ex Potenza, laterale mancino da adattare a «braccetto» sul centro-sinistra, rispetto al giovane prelevato da Trento che, invece, predilige agire sul centro-destra. Improbabile il ricorso dall’inizio al 19enne Indrit Mavraj, sebbene inevitabilmente il nazionale Under 21 del Kosovo si ritroverà tra le immediate alternative. Con tale assetto, Dickmann e Dorval (difficile la conferma di Antonucci a tutta fascia) agiranno da laterali, con Darboe, Braunoder e Verreth in corsa per due maglie a centrocampo. Castrovilli sarebbe uno dei trequartisti: l’altro posto sarebbe in ballo tra Partipilo, Rao, Antonucci e Gaston Pereiro, mentre Moncini dovrebbe spuntarla su Gytkjaer da centravanti. Con la linea a quattro, invece, Dickmann e Dorval sarebbero i terzini, Meroni uno dei due centrali: al suo fianco potrebbe persino reinventarsi Pucino nel cuore della difesa, oppure toccherebbe a Kassama. Si libererebbe un posto in più in mediana: Verreth potrebbe agire da regista con due mezzali più votate al contrasto come Braunoder e Darboe, mentre Castrovilli potrebbe avanzare di qualche metro per comporre con Partipilo (Antonucci, Rao e Pereiro le altre scelte) un tandem di trequartisti o falsi esterni. Non ci sono certezze forti e nemmeno garanzie, ma ora più che mai il Bari dovrà sopperire con cuore, attenzione e coraggio: doti mentali che fin qui sono ingiustamente venute meno. 

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