Primo serio grattacapo per il Bari. Come si temeva, Mattia Maita dovrà fermarsi per l’infortunio subito contro la Spal. Inizialmente si sperava soltanto in una forte contusione, ma ieri è arrivato il responso ufficiale: trauma contusivo-distorsivo della spalla sinistra con sublussazione dell’articolazione acromion-claveare. Il calciatore messinese, passato qualche giorno di riposo, intraprenderà il programma di recupero. Scontata la sua assenza sabato nella trasferta con il Cosenza, ma molto probabilmente il giocatore salterà anche il match successivo, a Cagliari. La sosta del 25 settembre dovrebbe agevolarne il pieno recupero per l’incontro interno del 2 ottobre contro il Brescia.
Pedina unica
Maita ha peculiarità uniche nel centrocampo biancorosso. Per corsa, dinamismo e doti fisiche è la mezzala perfetta nella mediana a tre. Non solo: attualmente è l’unico in grado di sostituire eventualmente Maiello in regia, sebbene con caratteristiche differenti. Una soluzione che Mignani ha sperimentato più volte. Il ragazzo siciliano era anche in piena evoluzione: in un attimo ha fugato i dubbi sulla sua adattabilità ad una categoria che mai aveva frequentato, dimostrandosi più che all’altezza. Nel doppio viaggio dei Galletti, sarà un’assenza pesante.
Le soluzioni
Il suo sostituto naturale sarebbe Alessandro Mallamo. Pur essendo stato definito dal ds Ciro Polito un «tuttocampista» per l’abilità di coprire ogni ruolo della seconda linea, il 23enne lombardo è una mezzala a tutti gli effetti. Possiede intensità, resistenza, senso tattico, pur cedendo qualcosa sul piano fisico. In più, conosce a memoria il calcio di Mignani. Contro la Spal, però, è toccato a Leonardo Benedetti: il 22enne prelevato dalla Sampdoria ha una struttura molto più prestante, può garantire un maggiore filtro nel gioco aereo, ma ha pur sempre bisogno di rodaggio nella categoria. Contro il Verona in Coppa Italia la sua prestazione è stata un crescendo, ma sabato scorso il suo approccio non è stato altrettanto convincente. L’ex Imolese è parso contratto, timido, forse emozionato dal debutto al San Nicola: con il suo ingresso, la Spal ha preso campo sul versante destro. Avrà di certo modo di rifarsi. Le altre due opportunità avrebbero connotazioni molto più offensive e chiamerebbero in causa Andrea D’Errico e Nicola Bellomo. Se fosse scelto il primo, uno tra lui e Folorunsho dovrebbe traslocare sul versante destro, ma sarebbe il minore dei problemi per gente di tale tasso tecnico. Da verificare, invece se la squadra sia in grado di reggere due interni poco votati al contenimento.
Discorso analogo riguarderebbe Bellomo che, pur restando un trequartista, spesso in carriera ha giocato da mezzala ed è in grado di coprire il ruolo con profitto: anche lui non possiede doti da incontrista, ma sul piano tattico garantisce disciplina e applicazione. La certezza, comunque, è che sotto il profilo numerico il reparto è attrezzato: pur senza un pilastro, Mignani avrà le armi per proporre un Bari competitivo.