MASSAFRA «Pierfrancesco è una persona straordinaria, di grande spessore umano e professionale. È stato bellissimo condividere il set cinematografico con lui». C’era anche il giovane massafrese Vincenzo Salvi nel cast del “Comandante”. Il film diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, che ripercorre le tracce del sommergibile Cappellini, ricostruito a grandezza naturale e posizionato all’interno dell’arsenale della Marina Militare per le riprese in mare. La storia narrata è quella di Salvatore Todaro (Favino) che nel 1940, nella Seconda guerra mondiale, salvò la vita di 26 uomini nemici, dopo l’affondamento del loro mercantile.
Le riprese sono state girate tra Taranto e Roma, da novembre a gennaio. Vincenzo in quel cast ci è finito per caso. Pur non essendo nuovo alle esperienze davanti alla macchina da presa: ha fatto la comparsa nella fiction Rai “Il commissario Ricciardi” con Lino Guanciale e nei film “Viaggio a sorpresa” con Ronn Moss e Lino Banfi e “Il ragazzino con i denti da squalo” con Virginia Raffaele. «A novembre ho risposto ad un annuncio sui social, inviando la mia candidatura con foto scattate al momento. Cercavano persone che sapessero nuotare. In seguito, arriva la chiamata per la comparsa in un film, ma poi la produzione mi assegna una figurazione speciale: l’aiuto cuoco in cucina». Vincenzo, 23 anni, studente del corso di laurea specialistica in Media, comunicazione digitale e giornalismo a “La Sapienza” di Roma, si ritrova a preparare i pasti per i marinai nella cambusa del Cappellini. «Sette giorni di riprese a Taranto, a fine novembre, all’aperto. Abbiamo girato dalle 19 alle 3. È stato molto faticoso resistere al freddo, di notte, in canotta e maglietta a maniche corte. L’atmosfera era molto tesa, si doveva sbagliare il meno possibile per evitare di allungare i tempi di permanenza all’esterno. C’erano ragazzi in mare. Per le scene all’interno del sommergibile, invece, da metà dicembre a metà gennaio, eccetto il periodo delle festività natalizie, siamo stati a Roma, al Cinecittà World. Lì si cominciava alle 7 e si finiva alle 19».
L’esperienza è una di quelle che non si dimenticano. «È stato emozionante osservare gli effetti visivi del film dal vivo, diretti da Kevin Tod Haug (Twilight). Ho avuto la fortuna di stare a contatto con grandi professionisti. Dal regista De Angelis, molto serio, al costumista Massimo Cantini Parrini, candidato all’Oscar per Pinocchio e Cyrano. Con Favino, inoltre, ho trascorso un bel pomeriggio, alternando alle riprese lunghi minuti di conversazione. Lui è molto umile, disponibile e simpatico. Spesso, per stemperare la tensione del set, ci intratteneva con imitazioni divertenti. Sa riprodurre i versi di tutte le razze canine. Uno spasso. Era il più grande del cast e condivideva le pause e i pasti con noi, tutti giovanissimi». Il 13 gennaio è stato l’ultimo giorno di Vincenzo sul luogo delle riprese. «Al momento dei saluti è calato un velo di tristezza. Ho lasciato un gruppo molto unito: 12 ore al giorno insieme, sempre in armonia. Ho conosciuto tanta bella gente. Gli artisti, gli operatori di ripresa, i truccatori. Tutti speciali. E poi tanti ragazzi aspiranti attori. Non come me, che ho partecipato per puro diletto. Il set mi diverte, ma preferisco stare dietro le quinte. Sto studiando per diventare autore di programmi televisivi. È quello che voglio fare da grande».