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La regina del grano la «Dea» della festa

 
Rossella Palmieri

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Rossella Palmieri

La regina del grano la «Dea» della festa

La vicenda che una studiosa foggiana, Antonella Fiore, ha ricostruito su Luisa Panniello nel suo grazioso volumetto

Domenica 05 Marzo 2023, 12:47

Leggenda vuole che la Discordia, non invitata a un banchetto, scagliasse una mela da destinare “alla più bella”, e toccò a Paride decidere tra Giunone, Minerva e Venere, quest’ultima da lui scelta sulla promessa dell’amore di Elena. Possiamo definirlo il primo concorso di bellezza ante litteram, e nel ricordo di esso ne celebriamo, oggi, uno di casa nostra che sa di storia e di grano, di belle époque e di foggianità tirata a lucido.

Ha il sapore delle cose belle e raffinate questa vicenda che una studiosa foggiana, Antonella Fiore, ha ricostruito su Luisa Panniello nel suo grazioso volumetto “La regina del grano. Sua Maestà Cerere I di Foggia nel 1910”, edito dagli infaticabili Amici del Museo, la cui presentazione ricade a ridosso della festa della donna. Abbiamo scelto questo episodio gioioso e non certo frivolo – semmai sintesi riuscita di terra e di bellezza – non certo dimenticando il sangue e la resistenza, dalle vittime sempre numerose dei femminicidi alle partigiane nostrane.

L’abbiamo scelta perché questa circostanza ci riporta a uno spirito che vorremmo ritrovare come comunità foggiana, e di cui fino a qualche decennio fa, non certo ai primi del secolo, andavamo fieri nominando la città quale ‘salotto buono’, luogo di festa, accoglienza, bellezza ed eleganza; tutti aspetti che sembrano spazzati da un brutto dilagante che ci ha reso più tristi dentro, oltre che fuori. Antonella Fiore, invece, ci porta nel cuore di quelle frenetiche giornate di preparativi per eleggere la Regina del Grano con tanto di giurati e con tutto il ‘corredo’: tra i regali più importanti riservati all’eletta apprendiamo che figurava anche un collier in oro di 18 carati commissionato da un notabile della città, Arnaldo Caposeno, nientemeno che alla nota gioielleria parigina Jules Ponce cui si aggiungeva la nostrana gioielleria Mucelli con un capolavoro di 12 carati contornato di strass.

Molto altro è legato a questo evento di ‘miss del grano’, e di lei nel Museo civico si conservano ancora costume, scettro e corona. A Luisa Panniello, che all’epoca aveva solo 16 anni, toccò l’ambito titolo. Celebrando allo stesso tempo bellezza e abbondanza, come si evince anche dai manifesti che per l’occasione tappezzarono Foggia, speriamo anche noi, oggi, di rivivere – se non proprio i fasti – una rinnovata estetica del bello, al di là di ogni odioso stereotipo femminile. E del resto, come diceva Orazio, “una bella donna (e aggiungiamo; solida dentro) non si cura neppure degli dei”.

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