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Puglia, il centrosinistra non ha i numeri per abrogare la legge Laricchia

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Puglia, il centrosinistra non ha i numeri per abrogare la legge Laricchia

Il dibattito con i 5S, schierati a favore del provvedimento, fanno melina Azione e «Per la Puglia». E «Con» non prende posizione

Mercoledì 08 Gennaio 2025, 10:33

BARI - Gli osservatori più smaliziati definiscono questa fase come quella in cui è necessario «rimettere il dentifricio nel tubetto» il che, pragmaticamente, vuol dire far calmare gli animi per resettare gli equilibri interni alla maggioranza in Consiglio regionale. Certo è che la stoccata con quale la consigliera «dissidente» M5S Antonella Laricchia, ha proposto un emendamento nell’ultima legge di stabilità (passato con 24 sì, dunque non solo con i voti delle opposizioni ma evidentemente anche del centrosinistra) che ridefinisce nuovi parametri per le nomine e fa fuori dai giochi i cosiddetti «trombati» ovvero i non eletti, rischia di trasformarsi nella tempesta perfetta di questi ultimi mesi di legislatura.

Sulla questione, l’irritazione del governatore Michele Emiliano – che si è rivolto alla Procura – contro il Consiglio regionale è cosa nota e il Pd (dem è Emiliano e dem è anche la presidente del parlamentino di via Gentile, Loredana Capone) si trova in un momento di difficoltà, tanto che il capogruppo Paolo Campo e il segretario regionale Domenico De Santis hanno convocato per domani una riunione dei suoi consiglieri.

E il resto della maggioranza? Il problema sono naturalmente i numeri: se, come qualcuno lascia intendere, si dovesse tornare in aula per correggere il passaggio legislativo, a Emiliano servirebbe avere le spalle graniticamente coperte – c’è chi si spinge a ipotizzare che una eventuale votazione segreta si potrebbe trasformare in un metaforico bagno di sangue, nel quale il fuoco amico del centrosinistra potrebbe moltiplicare i tiratori scelti - e, dunque, deve riportare la pace tra i suoi. Per questo i pontieri sono al lavoro da giorni, in attesa di una probabile riunione estesa a tutti i gruppi.

Ipotesi che Azione non disdegna. «Rimane il fatto – fanno sapere i calendiani - che si delegittima un organo legislativo che ha deciso, comunque sia, determinate cose e poi il giorno dopo le si vuole cambiare, non mi sembra corretto né serio trattare un organo legislativo in questo modo, non è un’assemblea condominiale». Per Azione «sta emergendo un conflitto che poteva essere tranquillamente evitato se si ragionava prima. Poiché non abbiamo mai fatto riunione di maggioranza su tutta la manovra finanziaria, i risultati sono questi. Quindi adesso, prima di fare ogni passo bisognerebbe fare un passaggio politico preliminare e poi prendere delle decisioni». L’ipotesi, appunto quella di «una riunione di maggioranza approfondita su certi temi e sui quali ognuno si deve esprimere, per poi, se necessario, tornare in aula per correggere alcune cose. Esiste il ravvedimento operoso, ma che è un’eccezione, non è una regola».

Antonio Tutolo, capogruppo di Per la Puglia, proprio come il Pd, oggi riunisce i suoi. «Dobbiamo fare il punto – taglia corto – vediamo che cosa succede». Ancora più prudenti i consiglieri di Con che, per adesso, scelgono la strada del silenzio.

E poi ci sono loro, i quattro convitati di pietra del M5S, non ancora rientrati in giunta – e per qualcuno l’ipotesi potrebbe essere al momento molto remota – e non più così lontani dalla collega Laricchia. In una nota congiunta, i pentastellati non indietreggiano di un millimetro. «Non vediamo alcun motivo per tornare indietro. Fino a oggi – aggiungono - non abbiamo avuto nessuna interlocuzione con il Pd o altre forze di maggioranza e abbiamo letto solo dalla stampa di una proposta per abrogare la norma. La nostra posizione è sempre stata chiara e continueremo a ribadirla. Parliamo di una norma che introduce un sistema di nomine più equo e trasparente, basato su criteri meritocratici. I cittadini devono tornare ad avere fiducia nella politica, e per farlo serve che sappiano che alla guida delle agenzie regionali ci sono persone scelte per curriculum». «Non faremo passi indietro su questo e – pungono - ancora meno siamo disposti ad accettare eventuali aut aut di cui si parla sui giornali».

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