«Bari città dei matrimoni». L’idea di creare un nuovo brand in grado di attirare i promessi sposi da tutta Italia e dall’estero è racchiusa in un documento che Christian Calabrese, che con il Gruppo IdeAzione si occupa di eventi, cultura e spettacoli, intende presentare al Comune. La società organizza cerimonie civili sulla terrazza del Fortino, messo a disposizione proprio dal Comune: la location della Muraglia con vista mare è una delle sedi per la celebrazione dei riti laici insieme alla sala comunale di largo Fraccacreta, alla sala consiliare di Palazzo di Città e alla chiesa sconsacrata di via Trevisani, nel quartiere Libertà.
Il Fortino, per la sua originale e suggestiva posizione, svetta in testa alle preferenze delle coppie pronte a scambiarsi il fatidico sì. Le immagini, pubblicate sul web, hanno fatto il giro del mondo. «Siamo in contatto con Costa crociere - anticipa l’imprenditore - affinché il sogno di giurarsi amore eterno nel capoluogo pugliese espresso dai turisti stranieri, possa diventare realtà. Con la ripartenza, speriamo quanto prima possibile, dei viaggi sulle navi ci auguriamo di poter accogliere i novelli sposi nella giornata di sosta della nave nel bacino del nostro porto».
L’agenzia si occupa di ogni dettaglio: sedute, ombrelloni, gazebo, musicisti, impianti audio e video, baby sitting e mini club, zucchero filato, addobbi floreali, auto vintage. L’industria del wedding è però ferma ormai da un anno. A causa dell’esplosione della pandemia, e della conseguente chiusura delle sale ricevimento, l’intero settore è precipitato in una crisi profonda. «Abbiamo registrato un calo del 70% rispetto all’anno precedente - fa due conti Calabrese -. A determinare lo stop totale non sono stati né l’obbligo delle mascherine né quello di rispettare il distanziamento, quanto il divieto di festeggiare con amici e parenti. Molte sale ricevimento hanno già fissato le nuove date per l’anno in corso, ma le prenotazioni vengono fatte con riserva. Inoltre qualora la curva dei contagi dovesse essere così alta da generare zone gialle, arancioni o rosse, se Dpcm o regolamenti regionali dovessero imporre limiti al numero degli invitati, le coppie potrebbero rinviare al 2022 la data delle nozze».
Qualche cifra: nel 2019 i matrimoni civili sono stati 1.006, nel 2020 appena 423. Finora ne sono stati prenotati 117. «Io ho sottoscritto finora soltanto 8 contratti - continua l’imprenditore - validi a patto che gli sposi abbiano la possibilità di accogliere gli ospiti con un banchetto luculliano. Le sale ricevimenti più gettonate hanno liste d’attesa per i prossimi tre anni. I mesi di riferimento sono quelli compresi fra aprile e ottobre: in questo periodo vengono concentrate le feste saltate per colpa del virus. Le prenotazioni per il 2020 sono state quasi automatiche, un modo per non perdere i clienti».
Questi piccoli segnali di ripresa, dunque, non sono garanzia di successo. Da qui la necessità, sostiene Calabrese, di sostenere il progetto «Bari città dei matrimoni: «La nostra agenzia ha partenariati con il Comune di Monopoli per gli eventi al Castello e con quello di Castellana per lo scambio delle fedi nelle grotte. Alla giunta guidata dal sindaco Antonio Decaro vorremmo chiedere di poter utilizzare, per i riti civili, anche la spiaggia di Pane e pomodoro in aggiunta a Parco 2 Giugno. Con un allestimento lampo si potrebbero favorire le cerimonie all’aperto in una città, la nostra, dove il sole splende per dodici mesi all’anno. A trarne beneficio sarebbe tutto l’indotto».