A Melendugno si riaccendono i riflettori sulla storia antica. Intorno all’Abbazia di San Niceta, cuore spirituale e culturale del Salento medievale, è partita una nuova campagna di scavi che promette di svelare tracce preziose della Melendugno bizantina e medioevale.
Il progetto, finanziato con fondi comunali e realizzato in collaborazione con il Consorzio Universitario Interprovinciale del Salento (CUIS), coinvolge una decina di studenti provenienti dall’Università del Salento e da altri atenei italiani, guidati dalla dottoressa Serena Siena e dal dottor Paolo Marcato.
L’Abbazia, un tempo circondata da un monastero fiorente e collegata alla prestigiosa Università di Casole di Otranto, fu un centro vitale per la trasmissione del sapere: qui gli amanuensi hanno tramandato opere fondamentali, da Omero alla Bibbia, dai filosofi greci ai poeti latini.
“Investiamo risorse non solo per restituire alla comunità pagine inedite della nostra storia – sottolinea il sindaco Maurizio Cisternino – ma anche per arricchire l’offerta culturale del Comune, capace di attrarre visitatori oltre la stagione balneare”.
Entusiasmo anche dall’assessora alla Cultura Sonia Petrachi: “L’Abbazia è sempre stata un luogo misterioso e affascinante per noi melendugnesi. Oggi poterla riscoprire è motivo di orgoglio”.
La campagna di scavi proseguirà fino al 26 settembre e potrebbe già regalare nuove, importanti scoperte.