Da oltre un quarto di secolo, attraverso la realizzazione di modellini, riporta in vita la leggendaria nave il Titanic che affondò nel 1912 durante il suo viaggio inaugurale. Una passione che per Davide Uricchio, 35 anni di Foggia, laureato in beni culturali, è nata quando aveva appena otto anni. Era il 1998, quando il kolossal di James Cameron sbarcò al cinema. La storia, raccontata da un’amica, catturò la giovane immaginazione di Davide. Da allora, libri, articoli, un prezioso volume sui Grandi Fatti sono diventati i suoi compagni di viaggio in un’esplorazione senza fine.
«Ricordo ancora la sensazione - racconta Davide - un misto di stupore e tristezza. In quel momento ho capito che il Titanic non era solo una nave, ma una storia che meritava di essere raccontata. Fa parte di me. Ogni modellino che costruisco è un omaggio alle vittime e un modo per tenere viva la loro memoria». Prima modellini in carta quando ancora era un bambino, poi tra il 2003 e il 2004 Davide è passato a miniature complesse e dettagliate, plasmando legno, plastica, alluminio, utilizzando il più possibile materiali da riciclo per tutelare l’ambiente trasformandoli in repliche perfette del transatlantico. Un’abilità affinata negli anni, che ha portato le sue creazioni nelle sale del Museo Civico di Foggia, prima nel 2019, poi nel 2024. Un tesoro di ottanta pezzi, tra modellini e cimeli, tra cui un frammento di carbone recuperato nel 1994, testimone silenzioso di quella tragica notte. «Una passione che non si è mai sopita. Attraverso i modellini immagino storia e vita del transatlantico e dei passeggeri, soprattutto quelli che viaggiavano speranzosi verso l’America in cerca di fortuna e con i dovuti paragoni penso ai tanti migranti che molto spesso affrontano viaggi della speranza imbattendosi in vere e proprie tragedie». Ma Davide ha un ulteriore sogno nel cassetto. "Arrivare a cento modellini e portare la sua arte nelle scuole, nelle biblioteche, condividendo la magia di un mondo in miniatura.