Si può odiare il proprio miglior amico? Sì, se questo genera equivoci, risate, e una comicità garbata e intelligente. Per riflettere sul mondo dei millennials e di quella «Generazione Y» alle prese con la vita dei fuorisede universitari. È lo spunto alla base della web serie Odio il mio migliore amico, nata nel gennaio di quest’anno e giunta al sesto episodio. Il progetto, sviluppatosi sulla piattaforma di YouTube porta la firma di due ventenni baresi, Mario Signorile e Michele Sgobba: sono loro i due «migliori amici» che un giorno hanno deciso di mettere nero su bianco, esprimendo nelle puntate di una web serie (ognuna della durata, all’incirca, tra i 13 e i 17 minuti) le disavventure di un gruppo di ragazzi, tra università, lavoro e sentimenti (qui il link per vedere l'ultimo episodio).
«Parlando con Michele - spiega Mario, appassionato di cinema sin da piccolo, nonché deus ex machina della web serie - ci siamo detti che tutto ciò che ci accadeva nella vita reale poteva essere forse raccontato non solo nella nostra cerchia di amici. Ma che potesse in qualche modo interessare anche un pubblico più ampio, ispirandoci a note serie tv come Friends o How I Met Your Mother. Inizialmente dovevamo recitarla solo noi, poi abbiamo pensato a un gruppo di amici più composito, in cui ognuno poteva mostrare sfaccettature e caratteri diversi, senza grandi stereotipi. Perciò descriviamo ciò che davvero siamo».
A guardare le puntate, totalmente autoprodotte e girate con entusiasmo dal gruppo di amici baresi, c’è da restare ammirati: armati di Reflex, macchina fotografica digitale e un microfono professionale, fanno del loro meglio per rendere il più possibile godibile la visione, anche se tutti sono agli esordi dietro una macchina da presa. La loro naturalezza, però, è la chiave vincente di una serie che viene preparata con la scrittura di ogni singola puntata e una preparazione meticolosa poi nel girarla, tra Bari e provincia. Nel cast principale, accanto a Signorile e Sgobba, ci sono Felice Macina, Andrea Carlotta Romano (che nelle ultime puntate dà anche una mano nella sceneggiatura) e Ascelsa Iusco; nei ruoli secondari, Laura D’Amore, Miriam Fedele, Annabella Di Natale e Dyna Origlia.
«C’è anche un lavoro di postproduzione - prosegue Mario - di cui mi occupo personalmente: per eliminare eventuali errori e cercare di montare al meglio tutto il girato. Il prossimo e settimo episodio sarà incentrato sul Natale e abbiamo dovuto adeguarci anche alle limitazioni delle ultime settimane, dovute alla pandemia. Se tutto va bene sarà pubblicato sul mio canale personale di YouTube il 23 dicembre. Quanto al titolo, Odio il mio migliore amico descrive il rapporto tra due amici, in cui uno mette spesso nei guai l’altro: l’essere diversi caratterialmente è anche la nostra forza».
Per Signorile, studente di informatica, si tratta di un progetto che conferma il suo percorso legato alle web serie: nato come youtuber nel 2016, con il primo mediometraggio intitolato Mo Ven Natal, ha iniziato a farsi notare sulla piattaforma nel 2017, con dei video «live action» tratti dal videogame «Uncharted». Successivamente ha iniziato a scrivere da sé le sceneggiature ed il soggetto dei propri video: nel 2018 ha creato la sua prima web serie, Solo nell’Oscurità, e nell’estate dello stesso anno ha realizzato Impronte di Noi, altra web serie che ha ottenuto un discreto successo. Nel 2019 ne arriva un’altra - Reborn - Il Grido del Falco, oltre a Impronte di Noi 2.
E se c’è una frase a cui tutti loro si sentono legati è «Noi non contiamo i soldi, noi contiamo le stelle». «È un verso della canzone Counting Stars degli OneRepublic - conclude Signorile -, è la sigla della nostra serie e, abbiamo deciso di usarla perché ci rappresenta. Siamo dei ventenni sognatori, non dediti ai soldi. Anche se da questa serie, per il momento, non abbiamo nessun guadagno, ci ricordiamo lo stesso che tanto, quando arriva la sera, mentre gli altri contano i soldi, noi faremo lo stesso con le stelle».