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Puglia, centomila euro stanziati per i «riti del fuoco»

 
Redazione online

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Puglia, centomila euro stanziati per i «riti del fuoco»

Al momento sono dodici gli eventi previsti: ecco quali

Venerdì 22 Novembre 2019, 12:42

14:54

Centomila euro a favore dei rituali festivi legati al fuoco, particolarmente sentiti in Puglia. E' il contributo 2019 stanziato dalla Regione per gli eventi del calendario delle manifestazioni storiche della Puglia, destinato a Comuni, enti senza scopo di lucro, comitati e associazioni. Il nuovo bando, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione, è in applicazione della legge regionale del 2018 «Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco», che sostiene questo patrimonio culturale e folkloristico. Entro 30 giorni gli organizzatori iscritti nel registro della Regione potranno richiedere il contributo. Sono dodici gli eventi iscritti al momento nel registro regionale: «La Focara» di Novoli, «I Fuochi di San Giuseppe a Bovino», «il Fuoco di san Giuseppe a Carrese di Chieuti», il tradizionale Falò di Santa Lucia a Corato «La JO'-A -JO'», «Sant'Antoni te le Focare» a Cutrofiano, Festa di Sant'Antonio Abate a Giovinazzo, il Rito della Focara e delle Focareddhere in onore di Sant'Antonio Abate a Guagnano, la Focareddhra de Sà Vicenzu a Miggiano, «La notte dei Falò di Santa Lucia» a Putignano, le Fanoje di San Giuseppe a Monte Sant'Angelo, la Forareddha di Sant'Andrea a Presicce-Acquarica, le Fracchie di San Marco in Lamis e i «Fuochi del Santo Patrono Sant'Antonio Abate» a Rocchetta Sant'Antonio.

I falò, originariamente riti utili a scandire i cicli stagionali di una società agricola e legata alle fasi della natura, poi tramutati in riti religiosi di tipo cristiano, sono diffusi in culture europee differenti, con significati diversi e allo stesso tempo simili: rappresentano energia vitale, purificazione, un modo per scacciare l’oscurità e dare il benvenuto alla luce e alla fertilità della primavera, o per rafforzare l’identità di una comunità in un momento di festa.

«La Puglia - sottolinea l’assessora all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone - è ricca di queste usanze, di queste reminiscenze di tempi antichissimi quando la società era legata alla natura o ai culti religiosi, ai Santi e alla loro protezione». «La Regione - aggiunge - riconosce e valorizza i rituali festivi legati al fuoco come un patrimonio storico, culturale e folkloristico, dal grande valore umano». I falò "contribuiscono anche alla promozione turistica dei territori pugliesi perché rappresentano un’attrazione in più per chi viaggia in Puglia, soprattutto fuori stagione, una occasione per sperimentare le tradizioni più antiche della Puglia legate ai Santi».

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