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Matera, la Passione nei Sassi rafforza la candidatura del progetto Unesco

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Matera, la Passione nei Sassi rafforza la candidatura del progetto Unesco

Ad animare la scena, attori e figuranti che condurranno lo spettatore lungo un percorso di 7 stazioni, che partirà da piazza del Sedile per arrivare in piazza San Pietro Caveoso dove sarà allestita la scena del processo, e terminare sulla rupe di Madonna dell’Idris

Sabato 30 Marzo 2019, 10:31

31 Marzo 2019, 10:10

C’è un filo rosso che unisce la città dei Sassi alla millenaria rappresentazione della Passione di Cristo, ed è la parola “risorgere”. Per Matera è il riscatto di una popolazione da una condizione di miseria che l’aveva relegata ai margini della società, in un territorio in cui il progresso sembrava essersi arrestato, generando una condizione di immobilismo sociale e culturale da cui sarebbe uscita solo decenni dopo.

Matera è oggi la capitale europea della cultura, grazie al lavoro della comunità che ha saputo ribaltare la prospettiva, trasformando l‘appellativo di vergogna nazionale in patrimonio dell’umanità. Per la sua storia e per il carattere che ha dimostrato negli anni, è stata scelta da Europassione per l’Italia, la rete dei 40 sodalizi italiani che operano in quasi tutte le regioni, per la messa in scena della Passione di Cristo, una rappresentazione scenica itinerante ideata e organizzata dalle comunità italiane ed europee del Teatro della Passione, che si svolgerà oggi alle 15, alle 16 e alle 17.
Ad animare la scena, attori e figuranti che condurranno lo spettatore lungo un percorso di 7 stazioni, che partirà da piazza del Sedile per arrivare, scendendo da gradoni Municipio, in piazza San Pietro Caveoso dove sarà allestita la scena del processo, e terminare sulla rupe di Madonna dell’Idris dove si assisterà alla Resurrezione di Cristo e alla visita al Santo sepolcro. In tutto 18 scene dirette da Anna Maria Ponzellini, che ripercorrono i momenti salienti e toccanti dell’ultimo atto della vita di Gesù, sceneggiate dal professore Claudio Bernardi dell’Università Cattolica di Milano, con il supporto scientifico dell’Istituto centrale per la Demoetnoantropologia del Mibac e Francesco De Melis dell’Università La Sapienza di Roma cineasta ed etnomusicologo per il Progetto Europassion Matera 2019.

«Non sarà una rappresentazione teatrale – ha detto il professore Bernardi nell’incontro tenutosi ieri a Palazzo di Città – ma una performing art che riproduce la sequenza reale dei fatti. La gente si troverà quindi a vivere la Passione all’interno della scena, e accompagnerà Gesù fino alla rupe dell’Idris dove sarà allestita la pietra dell’Unzione in cui ognuno potrà ricordare un proprio caro. Per suggellare il legame con Matera, al termine del percorso doneremo una pietra su cui è scritto, come augurio, che il tuo cuore non sia di pietra». A dare concretezza al progetto, una rete di associazioni coordinate da Patrizia Nardi responsabile tecnico-scientifico del Progetto Unesco per Europassione per l’Italia. «La rappresentazione oltre agli attori e ai figurati – ha sottolineato – vedrà la presenza di diverse comunità italiane, tra cui quella lucana, che contribuiranno ad arricchire la scena. La loro presenza, e la collaborazione con il Comune, la Fondazione Matera 2019 e la Conferenza Episcopale della Basilicata ci permetterà inoltre di rafforzare la proposta di candidatura della Passione di Cristo come Patrimonio immateriale Unesco». «Una proposta – ha detto l’assessore alla Cultura, Giampaolo D’Andrea – che appoggiamo non solo per il tema religioso, ma anche per l’idea alla base della rappresentazione, ovvero il coinvolgimento della comunità che in questo modo potrà sentirsi partecipe di un evento che non è solo religioso, ma che affronta temi di stretta attualità come l’accoglienza e la convivenza pacifica tra i popoli di cui Matera è un chiaro esempio».

La partecipazione all’evento è gratuita. Le performance saranno divise in tre orari, con una rappresentazione alle 16 in lingua inglese.

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