Il suicidio giovanile nella società del benessere! Come mai? In tre comuni della nostra Provincia, vicini uno all’altro, tre famiglie sono nella disperazione e tre comunità sgomente e incredule. Tre suicidi in quattro giorni: una giovane 21enne di Veglie, un 35enne di Galatone e una studentessa, appena maggiorenne, di Lecce. Il suicidio dell’adolescente e del giovane mette sempre in crisi educatori e familiari e sollecita la ricerca delle cause che l’hanno determinato. Non può confortare il dato statistico secondo il quale nei Paesi economicamente e socialmente più avanzati – quelli del Nord Europa, per intenderci – il suicidio giovanile sia più frequente; e non bisogna dichiarare la resa. A scuola gli insegnanti dovrebbero, forse, dedicare più tempo alla formazione umana che a quella culturale degli alunni, e, a casa, i genitori dovrebbero essere più presenti, curando il dialogo, che da un po’ di tempo non c’ è più nelle famiglie. In questo modo, forse , si accorgerebbero del disagio di vivere che affligge, a volte, i figli tanto da indurli a commettere il gesto estremo.
Salvatore Sisinni, Squinzano (Lecce)