BARI - Nei telefoni avevano salvato i video dei gruppi paramilitari tedeschi che sostengono il suprematismo bianco. Ma anche alcune scene di azioni armate da parte di soldati con il «sole nero», simbolo nazista spesso apparso sulle divise dell’esercito ucraino. È l’armamentario, al momento poco più che virtuale, scoperto durante le perquisizioni eseguite ieri su ordine della Procura di Bologna nell’operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, accusati di aver costituito su Telegram i gruppi neonazisti di «Werwolf Division» e poi (dopo essere tati scoperti una proma volta) «Divisione nuova alba». Un’organizzazione che aveva articolazioni anche in Puglia.
Tra gli arrestati ci sono il barese Davide Armenise, 36 anni, detto «Davide Lo Spadaccino» o «Lo spadaccino nero», e un pugliese acquisito, l’ex tenore 76enne Joe Fallisi, nato a Milano ma da tempo residente a Ostuni, a cui viene contestato di essere l’amministratore di un gruppo Telegram. E tra gli indagati c’è un 16enne salentino che sarebbe stato «indottrinato» sempre attraverso le chat e convinto a trasformarsi in una «camicia nera» pronta a mobilitarsi per le iniziative programmate dal gruppo guidato dai bolognesi Daniele Trevisani, detto il «comandante», Andrea Ziosi, detto «l’editore», e Salvatore Nicotra detto «l’istruttore».
È paradossalmente la posizione del 16enne quella considerata più delicata. E dall’analisi dei dispositivi informatici che gli sono stati sequestrati la Digos di Bologna (con gli esperti dell’Antiterrorismo) spera di ricostruire una rete di contatti che, a quanto pare, lo studente salentino aveva creato partendo dai social, dai video di TikTok e dai canali Telegram in cui si concentra la propaganda estremista. Gli stessi identici canali emersi in altre indagini sulle formazioni di estrema destra...
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