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Dopo l’attentato a Mola muore l’on. Di Vagno

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Dopo l’attentato a Mola muore l’on. Di Vagno

L’imboscata al deputato socialista

Mercoledì 28 Settembre 2022, 11:13

«L’On. Giuseppe Di Vagno vittima di un’imboscata a Mola di Bari»: tre giorni dopo i drammatici fatti – consumatisi il 25 settembre 1921 – il «Corriere delle Puglie» annuncia in un’edizione straordinaria la morte del deputato socialista di Conversano. Il ritardo nella diffusione della notizia si deve ad una interruzione delle pubblicazioni del quotidiano, dovuta con tutta probabilità allo sciopero generale indetto all’indomani dell’assassinio.

Di Vagno è stato eletto in Parlamento poco prima, il 15 maggio. La sua aggressione è il culmine di una serie di attentati compiuti contro esponenti socialisti nei mesi precedenti: egli stesso era già scampato a diversi agguati. Da mesi il deputato di Conversano era vittima di una propaganda nazionalista ossessiva che aveva legittimato la violenza come strumento di lotta politica. Il clima di quei mesi del 1921 rende evidente il fallimento del patto di pacificazione che socialisti e fascisti hanno siglato il 3 agosto: gli squadristi più intransigenti, legati al mondo del fascismo agrario, hanno contestato fortemente Mussolini per questo compromesso. Le azioni squadristiche non si sono mai realmente interrotte, anzi si sono intensificate in tutto il Paese.

«Lo ricordiamo quando si inaugurò la presente legislatura ed egli entrò nella Camera per la prima volta: era vestito correttamente di nero e pareva quasi volesse egli pure, col suo abito nuovo fiammante, rendere omaggio alla solennità dell’avvenimento. Una solennità di vita, una moderazione di propaganda, una bontà di animo a tutta prova, una costante ed entusiastica devozione al suo partito: ecco in breve le ragioni del rimpianto generale per la morte sciagurata dell’on. Giuseppe Di Vagno», si legge sul quotidiano.

Quello del «Corriere» è un deciso invito ad evitare speculazioni: «il delitto di Mola non è un delitto politico», si legge nel fondo in prima pagina. I fascisti baresi hanno preso le distanze e stigmatizzato il brutale assassinio, riporta la cronaca.
«La guerra civile deve cessare in Italia ad ogni costo. Deve cessare soprattutto nelle Puglie». Molto presto, in realtà, saranno individuati i colpevoli e chiariti i loro legami con i Fasci di combattimento. Già in quelle prime ore, si apprende dal quotidiano, sono stati arrestati i maggiori indiziati, due studenti di 19 anni, e trattenuti altri 16 fascisti. Giuseppe Di Vagno è il primo parlamentare ucciso dallo squadrismo fascista, un anno prima della presa del potere da parte di Mussolini.

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