Lon. Facta espone al Parlamento il programma del Governo «Chiarezza e sincerità»: così è riassunto, il 16 marzo 1922, dal direttore del «Corriere» Azzarita il primo intervento del presidente del Consiglio Facta alla Camera dei deputati. Subentrato - «per alto spirito di patriottismo» – a Ivanoe Bonomi dopo una lunga e complicata crisi ministeriale, il liberale ha proposto al Parlamento la sua posizione in merito all’imminente Conferenza di Genova, alle colonie italiane, alla difesa militare, alle politiche scolastiche e culturali.
Il disegno di legge per l’Università di Bari - Da diversi anni si discute sull’istituzione, dopo quella di Napoli, di una seconda Università del Mezzogiorno a Bari: a occuparsene nelle sedi opportune è il deputato barese Antonio Marino, eletto nelle file del Partito popolare. Già nel 1920 Marino ha interessato della questione l’ex ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce. Il problema, naturalmente, era di natura economica: bisognava trovare un equilibrio tra contributi economici provenienti dagli enti locali e quelli di derivazione statale. La sede, d’altro canto, era già pronta: l’ottocentesco palazzo, oggi sede dell’ Ateneo, già rispondeva ai bisogni di una università.
Nel marzo 1922, tuttavia, con la nomina di Antonino Anile a Ministro della Pubblica Istruzione, si apre una nuova partita: è proprio questo il punto centrale della lunga intervista concessa al «Corriere delle Puglie» dall’on. Marino, tornato alla carica per realizzare il suo progetto. Il ministro Anile, favorevole all’impresa, intende, tuttavia, l’Università «più come un grande politecnico, che come una fabbrica di avvocati e intellettuali». Nella proposta di legge di Marino, invece, nella «Universitas studiorum» dominano le facoltà di legge, lettere e medicina. Già solo nel parlarne il deputato si commuove: «È la realizzazione di un voto per cui i nostri uomini migliori hanno per tanti anni invano lottato!». Nella visione di Marino essa dovrà avere principalmente una prospettiva di ordine internazionale, costituendo un centro di attrazione per i popoli del basso Adriatico. La mutata situazione geopolitica, all’indomani del Primo conflitto mondiale, ha reso infatti l’Albania e tutta la penisola balcanica terre di potenziale influenza politico- culturale italiana. Con questo preciso scopo, a distanza di poco più di un anno, nel settembre 1923, verrà istituita l’Università di Bari: il primo anno accademico sarà, però, inaugurato solo il 15 gennaio 1925.