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De Nuccio: Uso distorto e risultati molto modesti si faccia tesoro degli errori del passato

 
Elbano De Nuccio*

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Elbano De Nuccio*

De Nuccio: Uso distorto e risultati molto modesti si faccia tesoro degli errori del passato

Domenica 27 Giugno 2021, 17:00

Siamo ormai abituati ad assistere a continui cambi di passo, a seconda della stagione governativa. Infatti, il contrasto dell’evasione si traduce spesso in obiettivi sempre mutevoli: più redditometro, via il redditometro; più lotta al contante, meno lotta al contante; bene le indagini finanziarie, basta con le indagini finanziarie; studi di settore più forti, stop alla tirannia degli studi di settore. E avanti così. Il paradosso più evidente sta proprio in questo, ovvero nell’assenza di una strategia fiscale duratura e costante nel tempo.

Oggi, a sorpresa il Fisco vuole ripartire dal redditometro, lì dove nel 2018 si era fermata la macchina per l’attuazione del nuovo strumento di accertamento dei redditi dei contribuenti. Per come è strutturato il nuovo redditometro i controlli del Fisco scattano automaticamente in presenza di uno scostamento superiore al 20% tra il reddito dichiarato e le spese sostenute dal contribuente. Con redditi inferiori scatterebbe, infatti, la scure prevista nel sesto comma dell’articolo 38 del Dpr 600 ovvero: la determinazione sintetica in presenza di reddito complessivo accertabile eccedente almeno un quinto il reddito dichiarato, anche per una sola annualità. Le voci di spesa considerate per ricostruire la capacità contributiva dei contribuenti a partire dal 2016 riguardano consumi, investimenti, risparmio e spese per trasferimenti economici. Sono spese che tengono conto anche del numero dei componenti e delle tipologie delle famiglie. Riguardano gli alimenti e le bevande, l’abbigliamento e le calzature, le spese per l’acqua e il condominio, quelle per la manutenzione ordinaria e straordinarie degli immobili, le spese per la gestione di una autovettura, le spese per i trasporti pubblici, quelle per la scuola e l’università, per i prodotti di cura della persona. Il Fisco ha ora a disposizione milioni di dati che potrà utilizzare, ma saranno utilizzati anche i dati indicati per alcune tipologie di bonus, ad esempio quelle per l’acquisto di mobili, di elettrodomestici e delle ristrutturazioni edili. Un capitolo importante per risalire al reddito sarà anche quello dei consumi, tutti dati già contenuti nell’anagrafe tributaria, come le spese per luce, gas, riscaldamento oppure per le spese telefoniche e l’acquisto di smartphone.

Il Redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito, che consente all’Agenzia delle Entrate una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla sua stessa capacità di spesa. Di fatto, il Fisco punta a sfruttare meglio le potenzialità finora inespresse della Superanagrafe dei conti correnti, dove per ogni rapporto può contare su una serie di dati. Se invitato dall’ufficio il contribuente potrà difendersi dimostrando che tali spese sono state finanziate anche da terzi o da redditi esenti o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo definitivo o non soggetti a dichiarazione. Il contribuente è dunque tenuto a fornire la prova contraria al redditometro.
Resta da capire come mai il Fisco continui a credere in questo strumento, nonostante i risultati registrati in passato non abbiano portato a grandi recuperi. Forse più di tutto fa l’effetto deterrente. In varie occasioni, infatti, gli Uffici hanno spesso ignorato le giustificazioni fornite dai contribuenti nel corso dei contraddittori, quasi a voler giungere sempre e comunque a una rettifica generando un malcontento particolarmente diffuso. Probabilmente tale distorto utilizzo ha comportato negli anni il graduale abbandono di questa metodologia. Al contrario, essa potrebbe costituire un buon punto di partenza per l’individuazione di situazioni apparentemente anomale, ma con la necessaria apertura e disponibilità al confronto da parte dei funzionari. Vi è da sperare quindi che, quando gli Uffici riprenderanno l’esecuzione di questa particolare tipologia di accertamenti, siano anche pronti ad «ascoltare» le varie giustificazioni addotte dai contribuenti.

*Docente di Contabilità e Bilancio (Università LUM) e Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti di Bari

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