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Ciclovie, idrogeno e infrastrutture green così prende forma il «modello Puglia»

 
Vito Antonacci

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Vito Antonacci

Ciclovie, idrogeno e infrastrutture green così prende forma il «modello Puglia»

La sfida dell'«Agenda 2030» e la pianificazione regionale

Domenica 09 Maggio 2021, 16:00

a vera sfida del secolo che attraversiamo è la concreta attuazione degli obiettivi definiti dall’ «Agenda 2030», anche attraverso la costruzione di un modello regionale integrato di mobilità sostenibile. La Puglia è già impegnata su questo tema e nei prossimi anni, in ossequio alle linee programmatiche di Governo del Presidente Emiliano, sarà compiuto ogni sforzo per l’attivazione di processi virtuosi in questa direzione. Un’occasione irripetibile ci sarà data nell’immediato dai fondi stanziati nel Pnrr e dalla nuova programmazione dei fondi Ue 21-27.

Un modello di «ripresa e resilienza» che la Puglia vuole imprimere al sistema dei trasporti, con uno sguardo oltre la difficile contingenza e che dovrà coniugare nuove tecnologie di alimentazione con metodologie di interconnessione digitale dell’intero sistema della mobilità, al fine di renderlo, anche attraverso scelte partecipate, pienamente fruibile agli utenti. Per il Pnrr la Puglia ha proposto, tra gli altri, interventi per la mobilità ciclistica che riguardano le ciclovie dell’Acquedotto pugliese, Adriatica ed Eurovelo 5, ancorate al progetto «Cyronmed » da cui hanno tratto origine. In coerenza con questa visione, la Regione Puglia, si accinge ad approvare il Piano regionale della mobilità ciclistica. Questo approccio, ha consentito alle ciclovie di media-lunga percorrenza, intermodalità bici e mezzi pubblici, accessibilità di stazioni, porti e aeroporti, velostazioni, di entrare per la prima volta negli strumenti di pianificazione e programmazione regionali. Ma vi è di più. La Regione ha sollecitato una proposta di legge nazionale, già al vaglio del Ministero, per la modifica al codice della strada, finalizzata all’introduzione di definizione, caratteristiche e segnaletica della «strada ciclabile», con ricadute in termini di offerta di itinerari ciclabili e di legittimazione della priorità dei ciclisti. In ambito di trasporto su gomma, in questa direzione di marcia, occorrerà proseguire nel rinnovo del parco mezzi sostituendoli con una tipologia a basso impatto ambientale. Grande rilevanza, assume la candidatura della Puglia a laboratorio nazionale di sperimentazione della tecnologia dell’idrogeno, che nella prospettiva di applicazione alla trazione dei mezzi di trasporto pubblico dovrà puntare su investimenti dedicati (stazione di generazione del c.d. Idrogeno green).

Nel contempo, tuttavia, non bisogna perdere di vista le diffuse esigenze infrastrutturali di ammodernamento, che richiedono interventi mirati necessari a porre le precondizioni per una rete stradale e ferroviaria quanto più «prossima» alle esigenze delle città e dei cittadini. Si pensi alle reti ferroviarie locali pugliesi, costellate da oltre 530 passaggi a livello (circa uno ogni 900 metri di ferrovia), che in questo approccio sistemico andranno progressivamente soppressi, ricucendo il tessuto urbano e garantendo piena accessibilità. Funzione centrale giocano porti e aeroporti, sempre più impegnati nella concreta implementazione delle azioni tracciate dall’European Green Deal per una riconversione sempre più «verde» e multimodale. Le Autorità di Sistema Portuale, ad esempio, attraverso la redazione dei nuovi piani regolatori, in armonia con la pianificazione regionale dei trasporti, potranno definire gli assetti di una moderna «infrastrutturazione sostenibile» in grado di coniugare, anche grazie al valore aggiunto delle aree Zes e dell’innovazione tecnologica, gli obiettivi di crescita economica con quelli di sostenibilità ambientale.

Decisivo è il ruolo degli Enti locali. La «città sostenibile» è la dimensione in cui, più di altre, si misurerà il livello di efficacia delle iniziative di programmazione regionale. In attuazione del Piano Regionale dei Trasporti, sono state introdotte le Linee guida regionali per la redazione, da parte dei Comuni, dei Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (Pums). Si dovrà insistere, come già avvenuto, nel garantire contributi per la progettazione dei Pums, accompagnando, con ogni mezzo, le linee di attuazione degli stessi. Una sfida multisettoriale, ma anche di crescita culturale, che impone un nuovo patto di responsabilità tra livelli istituzionali, cittadini e i diversi attori pubblici e privati coinvolti. La Puglia e i pugliesi, certamente, non saranno colti impreparati.

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